Vademekum

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Vademekum

titolo originale:

Vademekum

regia di:

sceneggiatura:

montaggio:

scenografia:

produttore:

produzione:

paese:

Italia

anno:

2024

durata:

13'43"

formato:

colore

status:

Pronto (15/04/2024)

premi e festival:

  • Festival Scrittura e Immagine 2024: Selezione Ufficiale
  • Immaginaria International Film Festival 2024: Selezione Ufficiale
  • Festival Aquicorto 2024: Miglior Corto
  • Alta Marea Festival 2024: Migliore Locandina
  • The Women's Film Festival 2024: Selezione Ufficiale
  • Festival del Cinema di Cefalù 2024: Semifinalista
  • Piceno Cinema Festival 2024: Selezione ufficiale

In un paesino “x” di una provincia “x” una signora anziana decide di mettere in scena un dramma nel teatro della sua parrocchia. Racconta la sua solitudine, il tempo che passa lento scandendo le giornate e descrive la sua paura più grande e quella dei suoi coetanei, che in pochi sono venuti ad assistere allo spettacolo: la truffa agli anziani.

NOTE DI REGIA:
Il piccolo film nasce grazie alla collaborazione con la polizia locale di Gardone Riviera e la regione Lombardia per sensibilizzare la piaga che sta colpendo i nostri cittadini più anziani, le vittime di truffa tra chi ha più di 65 anni sono salite da 14.461 nel2014 a 25.064 di oggi, i casi si sono raddoppiati e gli anziani sono sempre più nel mirino di giovani bande di truffatori. Le regioni più colpite sono quelle del nord Italia.
In casa, per strada, su internet, al telefono il pericolo di truffe per gli anziani è ovunque; la mia idea di regia è stata quella di racchiudere il tutto nel posto che racconta da sempre il mondo quasi in modo catartico e rituale in quello che da sempre è il retaggio della narrazione e luogo di storie: il teatro. L’utilizzo dell’immaginazione che il mondo teatrale regala fa si che lo spettatore si possa immedesimare nella storia della protagonista che mette in scena i suoi drammi, proprio come le opere classiche, una sorta di “Elettra” in cui lei è artefice e svela al pubblico che partecipa come fosse un “coro greco” , che agisce collettivamente insieme al gli attori nello svelamento del dramma, la verità. Il parallelismo del documentario che riflette le barbarie e la sopravvivenza negli animali è una sorta di parafrasi della bestialità umana e il mio desiderio era rimbalzare dal sorriso all’amarezza fino a giungere nel finale ad una commozione che abbraccia non solo i protagonisti ma anche i fruitori del racconto.