Lumina (opera seconda)

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Lumina

Lumina

titolo originale:

Lumina

fotografia:

montaggio:

scenografia:

Teresa Fano

costumi:

Fabiola Liotti

paese:

Italia

anno:

2021

durata:

105'

formato:

DCP - colore

premi e festival:

Una donna misteriosa si risveglia su una spiaggia deserta. Vaga tra ruderi e macerie, percependo la memoria degli oggetti. Come una fonte di energia è in grado di riattivare dispositivi tecnologici spenti da tempo.
In una città fantasma la donna accede all'archivio digitale dello smartphone appartenuto ad un ragazzo chiamato Leonardo. Apprende così il linguaggio delle immagini e dei suoni e, attraverso i video della relazione fra Leonardo e la sua fidanzata, conosce l'amore.

NOTE DI REGIA:
Lumina per me ha sempre rappresentato una fiaba moderna sull’amore e sulle immagini. Inizia come un documentario di fantascienza per trasformarsi in un racconto di formazione molto intimo e personale. Alla base del film c’è la fede in un cinema povero e fieramente low budget che utilizza i fantasmi architettonici del nostro paese per inscenare il peso della perdita, dell’assenza e del vuoto.
La protagonista tocca gli oggetti come fossero riattivatori di memoria, unici custodi di un passato dimenticato: ogni inquadratura vuole essere un atto d’amore nei suoi confronti, un tentativo di poter ricostruire il sentimento a partire da questi occhi che vedono per la prima volta. Lei è la fonte di energia che riporta luce a un mondo di rovine.