Superluna

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Superluna

Superluna

titolo originale:

Superluna

sceneggiatura:

fotografia:

montaggio:

scenografia:

produzione:

Vivo Film, Tarantula, Rai Cinema, con il contributo del Ministero della Cultura, con il sostegno di Eurimages, Wallimage

paese:

Italia/Belgio

anno:

2023

durata:

100'

formato:

colore

status:

Pronto (27/09/2023)

premi e festival:

Un terremoto colpisce la piccola comunità di Isolarotonda. Non ci sono morti né feriti, ma tutti sono costretti a lasciare le proprie case e a vivere insieme dentro alle tende della Protezione Civile. Ci sono i benzinai e la loro figlia ventenne, il muratore e la parrucchiera, il vecchio maresciallo con la moglie, e quel solitario di Pigiama. E poi c’è Viola, una bambina di dieci anni. La sua mamma, al sesto mese di gravidanza, è stata ricoverata in ospedale e Viola è rimasta sola con il papà. Tra i nuovi arrivati, c’è anche la famiglia di Anna, una sua coetanea. Manca solo Pasquale, che sembra essere svanito nel nulla.
Sotto al tendone, gli adulti si arrangiano come possono tra mille difficoltà, per Viola invece è tutto nuovo! Le sembra di essere in vacanza, sempre all’aperto, senza niente di programmato… Viola ed Anna sono diventate inseparabili, inventano nuovi giochi ed esplorano mondi sconosciuti, scoprendo una natura piena di misteri e di meraviglie. Ogni scusa è buona per non andare a letto e fare nuove amicizie: non hanno mai visto la gente così unita e la comunità così viva. Le due bambine si convincono così che il terremoto sia un “amico” che le costringe a stare fuori, insieme agli altri.
Ma le scosse sono sempre più deboli. Presto si tornerà alla normalità, ricomincerà la scuola, arriveranno le casette a modulo e tutti si isoleranno di nuovo… E mentre la favola finisce, Viola si scontra con la complessità del mondo degli adulti.

NOTE DI REGIA:
Per Viola, la piccola protagonista di Superluna, il terremoto avvicina le persone.
La bambina scopre che gli uomini ritrovano nella vicinanza la possibilità di salvarsi. Nel film assistiamo a pratiche di condivisione del cibo, di spazi comuni, a dinamiche spontanee di elaborazione di una comunità, fragile e dolente ma allo stesso tempo ostinata e tenace. Viola capisce l’insopprimibilità delle relazioni – e in un secondo momento l’ambiguità, con la comparsa degli egoismi individuali – tra persone diverse ma uguali, perché tutti nella stessa condizione di vulnerabilità.
Attratta e disorientata, impara un nuovo modo di sentire, vedere, giocare… La sua vita comincia adesso: con la meraviglia di fronte all’ignoto, si apre al pericolo ma anche allo stupore di chi guarda il mondo per la prima volta.
Nella tragedia c’è la ricchezza, la polifonia, la sacralità della vita. Dalla disumanità del terremoto affiora l’umanità degli uomini. Inseguendo l’altro, Viola cerca se stessa e scopre la gioia, il dolore, la solidarietà, la menzogna… ambivalenze e legami che racchiudono il segreto della sopravvivenza, nell’intimità forzata di un tendone, davanti ad una natura ostile e “amica”. Polverizzando ogni abitudine consolidata – come passare ore sui social – la protagonista supera la paura e cresce, come in un romanzo di formazione. Diventa puro istinto, pura vita, come del resto dovrebbe essere l’infanzia!
Tra le macerie si nasconde dunque un destino di realizzazione. Il “risveglio” arriva dalle viscere della terra: la furia geologica scoperchia le case, scuote le coscienze, porta alla luce anche il rimosso… Implica rivoluzioni, cambiamenti. Può diventare l’occasione che ci guida verso un cambio di paradigma, per “cercare” la vita e seguirla mentre ci scorre intorno, con l’intenzione di celebrarla.