Falla girare

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Falla girare

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In un futuro non troppo lontano, un grave attentato alla libertà è stato messo in atto: un virus ha attaccato le piantagioni di canapa di tutto il mondo. La cannabis non esiste più. E con essa anche la libertà e la felicità sembrano essersi estinte. Ma un giorno accade l’impensabile: Natan (Morelli), un vanesio influencer, trova per caso un esemplare maschio e, deciso a diventare ricco, mette su una scalcagnata banda per raggiungere l’ultima piantina femmina sopravvissuta, e produrre semi e venderli a un narcotrafficante. Un'action-comedy condita da situazioni esilaranti e rocambolesche, guidata da due personaggi agli antipodi, un influencer e un intellettuale, che ben rappresentano la complessità del mondo moderno. 

NOTE DI REGIA:
In un mondo distopico dove le piante di marijuana sono ufficialmente estinte, un influencer in caduta libera, Natan, trova per caso l’ultimo esemplare superstite. Quindi, deciso a restituire al mondo il “prezioso” vegetale, mette su una scalcagnata banda di looser e decide di tentare il tutto per tutto.
Questo è l’incipit di un’action-comedy in cui gli ingredienti tipici della commedia nostrana si fondono con il genere poliziesco per dar vita a una miscela fatta di risate, sentimento e azione. Amalgamare elementi così diversi fra loro impone una regia attenta e ponderata: la linea sentimentale, che per sua natura richiede un approccio più realistico, è antitetica rispetto alla comicità, che spesso predilige un’espressione decisamente più sopra le righe. A bilanciare i due elementi è proprio l’action, che si posiziona nel mezzo fra un’ambientazione verosimile, come quella della camorra o della mafia cinese, e una messinscena che riserva alcuni momenti di puro divertimento, come i combattimenti con i malviventi asiatici o l’insolita connotazione del capo dei camorristi.
Dal punto di vista tecnico a comandare è invece senza dubbio il “genere”: montaggio, musiche, fotografia e movimenti della macchina da presa sono quelli tipici del film d’azione anche se ad incarnare i classici eroi, qui troviamo un gruppo di protagonisti decisamente inadeguato allo scopo. Ed è proprio questa loro diversità a scaldare il racconto umano per rendere dapprima divertente, poi via via sempre più emozionante, tutta la storia. Dietro l’apparente superficialità, Natan nasconde un’indole malinconica e generosa che si manifesta maggiormente nel suo rapporto con il fratello ritardato. Sarà proprio questo aspetto a far infatuare Sara, la bella poliziotta infiltrata nella banda, creando l’ulteriore linea romantica nel variegato racconto.
Una commedia insolita e multiforme che, pur ambientandosi a Napoli, di cui mantiene viva una spiccata identità, vuole strizzare l’occhio al cinema internazionale attraverso una mescolanza di generi e un uso sapiente della parte tecnica.