Le mie ragazze di carta

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Le mie ragazze di carta

Le mie ragazze di carta

titolo originale:

Le mie ragazze di carta

titolo internazionale:

My paper dolls

regia di:

sceneggiatura:

Luca Lucini, Mauro Spinelli, Marta Storti, Ilaria Storti

scenografia:

produttore:

vendite estere:

paese:

Italia

anno:

2022

durata:

100'

formato:

colore

uscito il:

13/07/2023

premi e festival:

LE MIE RAGAZZE DI CARTA racconta, attraverso il codice universale della commedia, due momenti decisivi della vita di tre adolescenti: il passaggio dalla pubertà alla preadolescenza vissuto tra primi amori e partite di rugby e quello dal mondo della campagna al mondo della città.
Siamo alla fine degli anni 70, nel trevigiano, in un periodo in cui la rapida espansione delle città
investe anche la famiglia Bottacin, composta da Primo, Anna e Tiberio. Per loro, e in particolare per il giovane Tiberio, il cambiamento dalla vita contadina a un contesto urbano sarà piuttosto tumultuoso. Il racconto di un periodo storico di grandi trasformazioni sociali ed economiche, in cui anche le sale cinematografiche, luoghi tipici di fruizione comunitaria, dovettero ripiegare verso una programmazione a luci rosse per evitare il fallimento.

NOTE DI REGIA:
Premessa: “Questa è una sceneggiatura a cui sono particolarmente legato, la prima storia che sento veramente “mia” da quando ho iniziato questa bellissima e stimolante esperienza nel cinema.
Ormai più di 20 anni fa diressi il cortometraggio “il sorriso di Diana” parte del progetto “Sei come sei”, un lungometraggio sperimentale distribuito dall’istituto Luce; quel cortometraggio era ideato e sceneggiato da un personaggio curioso, un cuoco di Treviso con una cultura molto vasta che aveva una passione per la scrittura, era la storia di un ragnetto che si innamorava di una donna, la metafora poetica e geniale di tutti gli amori impossibili.
Quel cortometraggio prodotto da Cattleya ha avuto grande successo, vincendo molti premi in tutto il mondo anche in festival molto importanti (fu presentato proprio a Berlino nel film “Sei come sei”), ed è grazie a quel corto e alla sensibilità di Mauro Spinelli che di fatto oggi sono un regista di cinema. Qualche tempo dopo gli feci leggere una storia scritta da me, una storia vera del mio passato, la storia di un cinema davanti a casa nel quale ad un tratto non potevo più entrare, senza capire il perché.
Mauro scrisse la sceneggiatura di quel breve racconto, una sceneggiatura che spostando la storia da Milano a Treviso e con l’inserimento dell’epopea della famiglia Bottacin dalla campagna alla “metropoli” divenne piena di significato e di poesia.
La sceneggiatura vinse il premio Solinas (Premio Benvenuti per la Commedia) nel 2007. Ho sempre considerato questo film per me importantissimo, e per diverso tempo non mi sono sentito in grado di affrontare il progetto, sono contento di aver aspettato, di aver accumulato esperienza importante per poter gestire un film molto più complesso di quanto possa sembrare.