titolo originale:
Canto per Europa
regia di:
sceneggiatura:
Paolo Rumiz, Cosimo Miorelli, dal libro di Paolo Rumiz
produttore:
produzione:
GraffitiDoc, con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte
paese:
Italia
anno:
2026
formato:
colore
status:
In sviluppo/preparazione (09/04/2025)
Canto per Europa è la storia, visionaria, di quattro moderni Argonauti che, desiderosi di ritrovare l’anima perduta dell’Europa, dimentica delle sue origini e persino del suo nome, intraprendono un viaggio nel Mediterraneo a bordo di una vela ultracentenaria, il Moya, portatrice di una grande memoria storica. A bordo ci sono Petros, l’armatore, greco di origine, ma inglese di adozione, ex insegnante di lettere classiche; Ulvi, cuoco e maestro d’ascia turco di madre tedesca, dolce e generoso; Sam, musicista francese dai capelli rossi e dagli occhi di gufo... e il Narratore, ex astronomo di origine triestina. I quattro, sospinti dal vento che gonfia le vele della loro barca, hanno intrapreso un viaggio verso Oriente, fino a giungere sulle coste del Libano. È qui che si imbarca a bordo, a loro insaputa, una giovane profuga di guerra siriana di nome Evropa, che cerca di fuggire verso Occidente. Gli Argonauti la accolgono, dapprima con diffidenza, poi sempre più sedotti dalla grazie e dalla forza della ragazza, finiscono, ciascuno a modo suo, per amarla. Da quel momento, convivono in lei la storia reale di una profuga di guerra e il mito della principessa fenicia - portatrice del suo stesso nome – che all’alba dei tempi venne rapita e stuprata da Giove-Toro proprio in quel Mare di mezzo, che diventa teatro di un viaggio in bilico tra mitologia e attualità. Quello che si presenta agli occhi dei viaggiatori è un mare che porta in sé i sintomi di un mondo fuori controllo, dove turismo di massa, guerre, migrazioni disumanizzate e cambiamento climatico sono le nuove forze oscure barbarizzanti. Tappa dopo tappa, incontro dopo incontro, visione dopo visione, mentre la vela si avvicina sempre al vecchio continente, la giovane donna si rivela la migliore custode dell’idea stessa di Europa, capolinea e crogiolo di popoli, che nel legame indissolubile con l’Oriente e il Mediterraneo può ritrovare la sua anima primordiale.