Piena di grazia

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Piena di grazia

Piena di grazia

titolo originale:

Piena di grazia

regia di:

cast:

Mariateresa Leva, Giada Campitiello, Nicole Melara

montaggio:

produzione:

paese:

Italia

anno:

2024

durata:

60'

formato:

colore

status:

Pronto (25/09/2024)

premi e festival:

Nicole, Giada e Mariateresa sono tre bambine di undici anni. Nel loro paese, Palmi, in Calabria, da cinquecento anni si svolge una festa unica al mondo: la Varia. Per questa occasione, una bambina viene eletta dai cittadini per salire su un carro sacro alto diciassette metri e rappresentare la Madonna assunta in cielo. Come tante bambine di Palmi, le tre protagoniste sognano di diventare la nuova Animella, ma i canoni richiesti sono stringenti: avere capelli lunghi, lisci e neri, la pelle scura ma non troppo, essere coraggiosa e graziosa. Attraverso i loro occhi di bambine che si avvicinano all’adolescenza, esploriamo alcune delle tematiche che questo concorso popolare mette in gioco: il rapporto con il proprio aspetto, il bisogno di apparire, la paura di non essere abbastanza. Le voci dei cittadini di Palmi ci raccontano il loro amore incondizionato per questa manifestazione, ma anche tutte le contraddizioni che porta con sé.

Note di regia

La sfida più grande nel girare questo progetto è stata astenersi dal giudizio. Abbiamo cercato di raccontare la storia dei protagonisti senza prendere una posizione, esporre morali o tesi. Questo film è nelle mani dello spettatore che deciderà cosa pensare. Mi sono immersa in questo mondo magico fatto di contrasti man mano che giravamo il film e, al montaggio, abbiamo cercato di restituire questo avvicinamento graduale ai temi affrontati. Il profondo senso religioso che ho incontrato a Palmi è qualcosa di molto distante da me, soprattutto per quanto riguarda i dogmi sulla figura femminile. Allo stesso tempo però ho provato ammirazione per la capacità di conservare una tradizione antichissima, riuscendo al contempo a mantenerla viva nell’anima delle persone. Mi sono approcciata ai personaggi del film con questi sentimenti contrastanti, cercando di rimanere aperta e lasciarmi guidare da loro, ma anche ponendo domande dal mio punto di vista esterno per stimolare delle riflessioni. Al centro del documentario c’è anche una precisa ricerca estetica. Il progetto nasce dalla volontà di raccontare la festa della Varia come una fiaba, per questo abbiamo cercato di creare un look organico, che richiamasse la pellicola.