Mud

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Mud

Mud

titolo originale:

Mud

fotografia:

montaggio:

Marco La Ferrara

scenografia:

Gianluca Palma, Sofia Orlando

musica:

Andrea Napolitano

produzione:

Meclimone Produzioni Cinematografiche, con il sostegno del MiC e di SIAE, nell'ambito del programma "Per Chi Crea"

paese:

Italia

anno:

2024

durata:

15'

formato:

colore

status:

Pronto (25/10/2024)

genere:

animazione

premi e festival:

Due mani raccolgono il fango da una pozzanghera e cominciano a plasmarlo. Sono le mani di un bambino, di un essere primordiale, di un dio? Le mani manipolano la sostanza informe, creano figure sempre più complesse. Viene costruita un’intera città di argilla. Ma l’istinto creativo è ancora forte e le mani continuano a plasmare, questa volta una figura antropomorfa, un fantoccio di fango. Le dita sporche di argilla tracciano sulla fronte della creatura segni simili a lettere fino a formare la parola EMET, “vita”. Il fantoccio, il Golem, apre gli occhi. Si anima, interagisce con sé stesso, con l’ambiente, con la propria immagine riflessa. Per poi venire contaminato a sua volta del desiderio della creazione, dall’urgenza di plasmare. Ma creazione e distruzione si autoalimentano. Il fango, non scorre via come l’acqua, non si consuma come il fuoco, non si scioglie come la neve. Permane. Rimane attaccato alla pelle, agli oggetti, ai pavimenti, ai soffitti, modifica radicalmente il territorio che incontra e la materia con cui entra in contatto. Non disintegra ma impone una mutazione. Il fango entra negli occhi, modifica lo sguardo. Anche nella sua valenza distruttiva, esercita un potere demiurgico. Il fango, incarnato dalla figura del Golem, è profondamente legato all’istinto creativo, al bisogno umano di plasmare, di dare nuova forma alla realtà, di modificare l’ambiente: è probabilmente la prima materia non organica con cui l’uomo si è relazionato nel suo agire attivamente sul territorio. Al contempo, tuttavia, il fango detiene un enorme potere distruttivo, la capacità di distruggere intere città. Come recentemente abbiamo sperimentato da vicino, durante le recenti alluvioni in Romagna.

NOTE DI REGIA:
MUD si propone di raccontare, in modo visuale e poetico, il “fango” sia come materia, sia come concetto poetico e metafora emozionale attraverso la figura del Golem; sia come esperienza concreta, mettendo l’accento sugli aspetti emotivi e immaginativi delle persone che hanno vissuto le alluvioni in Romagna, e si sono trovate la vita interamente modificata da questa sostanza. Obiettivo è porre una riflessione sul rapporto tra uomo e natura, attraverso il linguaggio visuale e onirico offerto dalle tecniche del teatro di animazione che sono state ibridate, in una ricerca innovativa, con il cinema di animazione: sono state create, grazie alla collaborazione con puppetmakers e scenografi, marionette puppets e creature di fango, dal corpo mutevole e modificabile, animate a vista ma anche grazie all’utilizzo di tecnologie digitali e green screen. L’ibridazione di tecniche teatrali e cinematografiche permette di unire la concretezza organica della materia e dell’azione analogica alle possibilità amplificative del digitale. Nel progetto sono stati coinvolti artigiani e artisti di Faenza e Forlì, che hanno visto il loro studio e le loro opere distrutti dall’inondazione del 2023 e hanno avuto così la possibilità di restituire un resoconto emozionale e artistico dell’esperienza, una memoria concreta e collettiva non solo narrativa e cronachistica ma, soprattutto, emotiva.