titolo originale:
Il castello indistruttibile
regia di:
fotografia:
montaggio:
musica:
Marek Hunhap
produttore:
produzione:
paese:
Italia / Francia
anno:
2025
durata:
70'
formato:
colore
status:
In postproduzione (04/11/2024)
Il nostro film segue Angelo, Mery, Rosy e Giada, quattro undicenni che vivono a Danisinni, un vecchio quartiere isolato di Palermo.
Nel mezzo della piazza principale, c'è un asilo abbandonato, un luogo che si crede infestato, che tutti evitano e usano come discarica.
I bambini lo esplorano e decidono di trasformare una delle stanze abbandonate dell'edificio nel loro rifugio segreto. Con il passare dei giorni, l'asilo diventa
più pulito, più decorato e intimo; passa dall'essere un semplice parco giochi a uno spazio sicuro dove possono sfuggire allo sguardo degli altri, condividere le
loro paure e lasciare che la loro immaginazione corra libera senza sentirsi giudicati.
Dietro le loro fantasticherie, scopriamo di più sulle loro vite e sulla loro comunità: la paura di Mery di crescere, il bisogno di amore e riconoscimento di Rosy,
l'incapacità di Angelo di adattarsi alle norme sociali del quartiere. Ma questa isola di libertà non durerà a lungo: dopo quindici anni di attesa, anche grazie
alla perseveranza di Fra Mauro Bilella, prete di strada che da sempre abita a Danisinni, l’asilo verrà ristrutturato dal comune di Palermo per farne un asilo e
un consultorio, luogo simbolico per iniziare una riqualificazione del quartiere. A fine estate, però, e i bambini dovranno lasciare il loro rifugio.
Attraverso i loro occhi, proviamo a raccontare il delicato viaggio tra infanzia e adolescenza, in un luogo dove i sogni spesso si scontrano con l’impossibilità di
realizzarli. Questo luogo è Danisinni, un quartiere di Palermo regolato da codici antichi e rigidi. C’è una sola via di accesso al quartiere: una strada che non
porta da nessuna parte se non a Danisinni e che non è servita da alcun trasporto pubblico. Sebbene il quartiere si trovi a poche centinaia di metri dai
principali siti turistici di Palermo, decenni di abbandono amministrativo lo hanno isolato dal resto della città e dai suoi cambiamenti urbanistici e sociali.
Danisinni è stato tagliato fuori dall’immaginario collettivo, delegando alle famiglie e alla parrocchia locale ogni responsabilità educativa e sociale.