Come la notte (opera prima)

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Come la notte

Come la notte

titolo originale:

Come la notte

titolo internazionale:

Where the night stands still

cast:

Tess Magallanes, Jenny Llanto Caringal, Benjamin Vasquez Barcellano Jr.

sceneggiatura:

fotografia:

montaggio:

scenografia:

produttore:

Liryc Dela Cruz, Leonardo Birindelli, Gutierrez Mangansakan II, Moira Lang, Evelyn Vargas-Knaebel

produzione:

Pelircula, Il Mio Filippino Collective, Ozono, Reckless Natarjan Pictures - Contatti: lirycpdelacruz@gmail.com leo.birindelli@gmail.com

vendite estere:

paese:

Italia/Filippine

anno:

2025

durata:

75'

formato:

b/n

status:

Pronto (21/01/2025)

premi e festival:

Dopo anni di separazione, tre fratelli filippini, tutti lavoratori domestici in Italia, si riuniscono nella villa ereditata dalla sorella maggiore Lilia. Con il calare della notte, la tanto attesa riunione riporta a galla vecchi ricordi e rancori mai espressi. L'aria è densa del peso di ciò che è rimasto inespresso nel tempo, mentre i fratelli affrontano la delicata distanza che si è creata tra di loro. Nel silenzio della villa, lottano con un dolore indescrivibile, mentre la loro storia condivisa si svela a frammenti, rivelando tracce silenziose ma profonde di assenza, nostalgia e legami spezzati.

NOTE DI REGIA:
Questo film è un'esplorazione profondamente personale dell'eredità silenziosa e corrosiva che il colonialismo ha lasciato nella psiche filippina, il suo potere insidioso di frammentare non solo le nazioni, ma anche le famiglie e gli individui. Attraverso la storia di tre fratelli, tutti lavoratori domestici in Italia, ho voluto esaminare come secoli di oppressione, spostamenti e lotta per la sopravvivenza abbiano plasmato le dinamiche intime della famiglia, creando spazi in cui il dolore irrisolto prolifera nel silenzio.
La villa in cui i fratelli si riuniscono è un'estensione simbolica della loro condizione di prigionia in un mondo straniero che ha imposto la propria architettura alle loro vite. Le distanze tra di loro non sono solo fisiche, ma rappresentano gli echi di una storia inespressa che li perseguita. Le cicatrici della migrazione, del servire sempre in casa altrui, rivelano un senso di appartenenza fratturato, dove la cura è contaminata dal risentimento e l'amore è inseparabile dal rancore.
Al suo nucleo, questo film riflette una verità più profonda e oscura: quando gli oppressi interiorizzano la violenza dei loro oppressori, il risultato può essere ancora più devastante. L'eredità più sinistra del colonialismo sta nel modo in cui trasforma il dolore in potere, mutando coloro che hanno sofferto in inconsapevoli strumenti di dolore. Lo sgretolarsi della fratellanza non è semplicemente il risultato dei loro fallimenti personali, ma un sintomo di un male molto più grande e pervasivo; qualcosa che trasforma la vittimizzazione in un'arma.
L'esito più tragico di questa eredità si manifesta quando gli oppressi, segnati da anni di lotta, diventano inconsapevolmente agenti della stessa oppressione contro cui avevano combattuto. Questo film è un monito, un promemoria che le ferite inflitte dalla storia non scompaiono; possono mutare, interiorizzare e avvelenare persino le nostre relazioni più intime. Se non affrontiamo questo ciclo, il dolore del passato continuerà a mietere nuove vittime, a volte persino per mano nostra.