titolo originale:
Indietro così!
regia di:
produzione:
paese:
Italia
anno:
2025
formato:
colore
status:
In postproduzione (22/01/2025)
Un furgone un po' sgangherato infila e unisce diversi quartieri di Roma. A bordo c'è Stefano, un
operatore sociale che tra una battuta e l'altra con Sandro, l'autista, va a prendere sotto casa gli utenti
della cooperativa per cui lavora: tutte persone con disabilità, sia motorie che cognitive, e disagio
mentale. Il furgone arriva a destinazione: una sala nella struttura della Caritas all’interno di villa
Glori, nel centralissimo quartiere dei Parioli; oppure una sala parrocchiale di San Lorenzo; o il
centro diurno nella profonda, densa e multietnica periferia del quartiere popolare di Tor Sapienza.
È in questi spazi che Stefano, insieme a Irene, un'attrice dedita al lavoro sociale, porta "avanti" il
suo Teatro dell'Indietro. E sì perché se non è cosa facile andare avanti in un progetto teatrale dove
gli attori hanno problemi di memoria a breve termine, autismo, psicosi, insufficienza mentale,
tetraparesi, idrocefalia, atrofie e sindromi di tutti i tipi, la soluzione non è quella di fermarsi: basta
andare indietro.
Ma solo apparentemente: l'intento del lavoro di Stefano è quello di accendere, attraverso l'attività
teatrale, il potenziale di consapevolezza, creativo e narrativo di persone che per cause e condizioni
potrebbero aver perso contatto con questa parte della loro essenza.
Stefano sta lavorando con diversi gruppi. A Tor Sapienza e a Villa Glori hanno cominciato da poco
il laboratorio, la cui base è la teatralità, non il teatro; la teatralità come spazio evocativo e come atto
poetico individuale. Momento rituale attraverso il quale si crea una comunicazione intensa, basata
sulla condivisione e sull'auto-narrazione. Questi elementi diventeranno poi parte integrante degli
spettacoli, nei casi in cui da un laboratorio si decida di portare in scena una pièce a tutti gli effetti. È
il caso del gruppo di San Lorenzo, dove Irene e Stefano sono arrivati a una fase più avanzata e
stanno per debuttare con uno spettacolo vero e proprio, non finalizzato alla sola rappresentazione
per parenti e amici ma destinato a un pubblico vero, in un piccolo teatro del centro. Hanno la
dedizione e la passione dei più navigati registi di teatro, e sono molto esigenti con i loro attori. Il
laboratorio diventa quindi il luogo e il momento dove svolgere vere e proprie prove teatrali insieme
a una compagnia artistica.
E le prove con gli "attori" Elisabetta, Luigi, Alessandra e Daniele, si avvicendano ai laboratori del
centro diurno, dove Barbara, Cinzia, Daniele, Mario, Marco, Rosaria, Benedetta esplorano abissi
dentro se stessi attraverso la pratica teatrale, portando le loro idee, i loro ricordi, la loro creatività, il
loro autismo, i loro ritardi, le loro sindromi, la loro fantasia, le loro ansie, la loro gioia, la poca
memoria, le loro psicosi, in un turbinio di arte e disabilità, di gestualità e follia, andando indietro
verso nuovi progressi, guidati da Stefano, che assorbe tutto e li stimola, li guida, li coinvolge,
rivelandosi alla fine meno invulnerabile di quello che all'inizio poteva sembrare…
Note di regia
Indietro così! è un'osservazione intima di un mondo sommerso, quello della disabilità e del disagio
mentale, spesso chiacchierato e rappresentato ma poi alla fine poco conosciuto nella sua
quotidianità.
Ancora oggi lo conosce bene solo chi lo vive giorno per giorno, questo mondo sommerso. E giorno
per giorno tenta di raccontarlo e raccontarselo attraverso, per esempio, il teatro e la relazione
teatrale.
I laboratori di teatro tenuti da Stefano, il protagonista, sono il centro della storia, la linea
drammaturgica attraverso la quale viene svelato questo mondo. Stefano si è riproposto di non
mettere in piedi l'ennesima esperienza di Teatro integrato con la "T" maiuscola: lui non è un regista,
e gli utenti non sono attori; non ci sono provini da sostenere, né la possibilità di scelta tra un utente
e un altro, poiché gli utenti stessi non scelgono ma sono inseriti dalla rete di servizi sociali. Quello
che Stefano e Irene tentano di fare è un tEATRO dove la "t" sia minuscola, perché maiuscolo
diventa il percorso di preparazione e la modalità con cui lo spettacolo viene costruito, fino ad
arrivare al paradosso che il vero spettacolo sono le prove, e che la stessa sera della prima diventa
una prova, forse la prima prova da cui far partire un'altra preparazione. Non si va linearmente
avanti, nel Teatro dell'Indietro. E non è un percorso facile.
Indietro così! è un racconto di emarginazione, di periferie fisiche e mentali, di luoghi oscuri fuori e
dentro, di grande fatica, sofferenza e povertà di mezzi.
Ma anche di creatività, resistenza, azione sociale e voglia di vivere.