Nel cuore della Sicilia, l'antica pratica dell'estrazione della manna, la linfa sacra del frassino, è sull'orlo dell'estinzione. Lo sfruttamento industriale e il cambiamento climatico minacciano questa tradizione secolare, un tempo considerata un legame mistico tra l'uomo e la natura. Molti definiscono l'ossessiva devozione a questo mestiere mannite, una follia nata dal sacrificio e dalla venerazione.
Ambientato a Castelbuono, nella Valle delle Madonie, Contrada Malia intreccia documentario e leggenda, attingendo da due radici narrative: le vite odierne di tre protagonisti Nicoletta, Giulio e Gabriele che incarnano l'eredità rurale siciliana, e il passato mitico di Romilda Ventimiglia, la donna che un tempo salvò gli alberi di manna dall'oblio.
Attraverso interviste, filmati d'archivio e ritratti intimi, assistiamo alle lotte e alle passioni di Giulio, un produttore di manna; Gabriele, un pastore; e Nicoletta, un falconiere e mangiatrice di fuoco. Le loro vite riflettono la leggendaria battaglia di Romilda per preservare gli alberi di frassino sacri. Tradita e cacciata dal suo stesso popolo, Romilda svanisce nella wilderness, lasciando dietro di sé solo le parole che incise nei tronchi degli alberi, un segreto testamento di resistenza e devozione.

Note di regia

Contrada Malia non è solo un film sulla tradizione, è una meditazione sul fragile legame tra l'uomo e la natura, dove mito e realtà si confondono. La Valle delle Madonie stessa diventa un palcoscenico vivo, dove il passato si insinua nel presente come linfa da un albero ferito. La storia si sviluppa in un'atmosfera onirica e gotica, dove castelli, foreste e forze invisibili plasmano i destini. Ispirato al Portrait of a Madonna di Tennessee Williams, il film adotta un approccio poetico e non lineare, esplorando le fantasie—di angoscia, speranza e bellezza, che frantumano l'illusione di una realtà stabile.