vedi anche
titolo originale:
Emergency Exit - Young Italians abroad
regia di:
cast:
Bill Emmott, Patrizia Pierazzo, Chiara Capraro, Mauro Gargano, Milena Maselli, Nicola Cataldo, Anna Binetti, Marco Lanza, Camilla Bonetti, Walter Calvaresi, Martina Zipoli, Alessia Gatti, Andra Lodovichetti, Chiara Bernasconi, Matteo Rignanese
sceneggiatura:
fotografia:
Brunella Filì, Simone Danieli, Piero Cocozza, Daniele Raspanti
montaggio:
musica:
produttore:
produzione:
paese:
Italia/USA
anno:
2014
durata:
66'
formato:
colore
status:
Pronto (28/01/2014)
premi e festival:
Anna, Mauro, Milena e gli altri non si conoscono, ma hanno qualcosa in comune: han lasciato l’Italia per trasferirsi all’estero e scommettere sull’opportunità di un futuro migliore. Un futuro che, restando in Italia, sembra difficile immaginare.Un’intera generazione sta sanguinando fuori dai nostri confini. Non solo cervelli, ma anche ragazzi ‘normali’,cittadini dimezzati, divisi fra una vita con maggiori possibilità e il senso di mancanza e frustrazione che ogni esilio, per quanto volontario, comporta. Il film racconta cosa fanno, pensano e sognano i giovani Italiani all’estero; se resteranno o torneranno; se andar via è l’uscita di emergenza per cambiare il proprio precario avvenire. Un viaggio da Vienna a Parigi, Tenerife, Bergen, Londra e, per finire, New York; storie di ordinaria separazione, un solo racconto: quello di una generazione dimenticata, che ha ancora qualcosa da dire al suo paese d’origine.
NOTE DI REGIA:
Il film nasce dall’urgenza di un approfondimento non generico sulla diaspora dei giovani
italiani e le sue conseguenze, ascoltando i diretti interessati, sul posto, dando loro voce.
Cos’è successo all’Italia? È così difficile immaginare un futuro qui? Parigi, Londra, New
York: poli d’attrazione dove ricomporre i pezzi di una realtà professionale e personale in
conflitto con le proprie aspirazioni, desideri e meriti; giovani esistenze in esilio, alla ricerca
di un’identità generazionale e persino di una ‘vita normale’, smarrite fra i problemi di un
paese economicamente e civilmente fermo. Recuperare queste voci lontane è un punto
necessario da cui far partire una riflessione sincera sui nostri anni e su quelli che
verranno” (Brunella Filì, autrice).