Discesa libera (opera prima)

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Discesa libera

titolo originale:

Discesa libera

cast:

Sandro Torella, Massimo Mirani, Jennifer Mischiati, Stefano Antonucci, Michele Gammino, Gaetano Mosca, Renato Solustri, Danila Stalteri, Giorgio Carosi, Anna Mazzantini, Maria Luce Pittalis, Giorgia Panettieri, Martina Zanotti

sceneggiatura:

fotografia:

Gianni Iorio

montaggio:

Bruno Luca Perrone

produttore:

produzione:

paese:

Italia

anno:

2025

durata:

88'

formato:

colore

status:

Pronto (10/06/2025)

premi e festival:

  • Festival di Villammare 2025
  • London Rolling Film Festival 2025

Quando un giovane attore esagera con la satira e dice una battuta di troppo, soprattutto se alla persona sbagliata, sarà accusato di vilipendio e emarginato dall’intero mondo dello spettacolo. È la storia di Manuel Falco che da giovane attore emergente si tramuta all’istante in un elemento indesiderato e si ritrova suo malgrado a fare il badante di Vittorio, anziano malato di Alzheimer. Solo e senza futuro Manuel si appassiona al suo nuovo e unico amico e cerca di usare i mezzi artistici per curare la malattia. Una volta entrato in contatto in clinica con la dottoressa Elisa De Blasi proverà a convincerla, forse anche per conquistarla, a fare uno spettacolo con i degenti, tra cui c’è anche Vittorio. Il “paradosso dell’attore”, che ogni giorno deve ripetere un copione non suo e come se non fosse mai accaduto in precedenza, si sovrappone al “paradosso dell’Alzheimer” che ti fa dimenticare chi sei e ciò che hai fatto in giornata, ma può lasciarti ricordi antichi vividi nella mente. Manuel intuisce questa possibilità: far rinascere loro come attori nel terribile e meraviglioso gioco della vita e forse per rinascere lui stesso grazie ai suoi nuovi amici. Lo spettacolo sarà un piccolo e inaspettato successo e scuoterà l’animo della gente ridando nuova linfa a Manuel e chissà, forse, permettendogli di ritrovare la strada maestra.

NOTE DI REGIA:
Discesa libera offre spunti importanti per riflessioni sull'identità, sulla memoria come costruzione e ricostruzione continua, sul ruolo dell'attore e più in generale sul modo in cui ciascuno di noi "interpreta" quotidianamente la propria vita, adattandosi a un mondo in rapido cambiamento. Il parallelo tra il mestiere dell'attore e la condizione del malato di Alzheimer è una metafora potente, capace di parlare anche ai giovani, agli artisti, ai professionisti e a chiunque si senta, in qualche modo, in "caduta libera". E' proprio in questa condizione in cui la curva esistenziale della propria vita discende in un baratro dove incontra ricordi senza ricordi, maschere giornaliere, perdite e fallimenti, che il protagonista del film si ritrova consapevole e forte di poter affrontare un nuovo inizio.