Revelstoke - Un bacio nel vento

vedi anche

Trailer

titolo originale:

Revelstoke - Un bacio nel vento

cast:

Stefano Scandaletti

fotografia:

montaggio:

musica:

Dimitri Scarlato, Basil Hogios

produttore:

Leonardo Baraldi, Lucia Manganaro

produzione:

Schicchera Production, con il contributo del Ministero della Cultura, TVO, con il contributo di Indiegogo, Nuovo Imaie, Regione Lazio, Montura

paese:

Italia

anno:

2015

durata:

74'

formato:

colore

status:

Pronto (01/11/2015)

premi e festival:

  • Annecy Cinema Italien 2016: Focus sui documentari
  • ICFF Italian Contemporary Film Festival 2016
  • Visioni dal Mondo 2015: Concorso Storie dal Mondo Contemporaneo - Vincitore
  • David di Donatello 2016: nomination per Miglior Documentario
  • Lago Film Fest 2016
  • Euganea Film Festival 2016
  • Cinevasioni 2016
  • Ariano Film Festival 2016
  • Terre di Siena Film Festival 2016
  • Oltre le vette (Belluno) 2016
  • SIFestival (Sifnos, Grecia) 2016
  • Fiumicino Film Festival 2017

Il 15 ottobre 1915, tra le montagne del Canada Occidentale, un tragico incidente sul lavoro stronca la vita di Angelo Conte, giovane emigrato veneto di 28 anni. Nei trenta mesi trascorsi lontano da sua moglie Anna, Angelo non smise mai di scriverle. Cent'anni dopo quelle lettere d'amore sono riemerse da un cassetto, dando vita ad una nuova avventura. Nicola Moruzzi, regista del documentario e pronipote di Angelo, parte per il Canada con la sua compagna Irene, sulle tracce del bisnonno scomparso.

NOTE DI REGIA:
Com’è finito il mio bisnonno Angelo in Canada nel 1913? Cosa rimane di quell'avventura lontano da sua moglie e da sua figlia? A cosa pensava l’attimo in cui è morto? Queste sono le domande da cui sono partito e Revelstoke – Un Bacio nel Vento è iniziato così: col desiderio di sapere e di raggiungere un punto lontano nello spazio e nel tempo. Quel punto è la sua tomba, su cui per cent'anni nessuno ha mai messo un fiore. La provvidenziale scoperta delle lettere d'amore tra Angelo ed Anna, rimaste nascoste in un cassetto di famiglia, ha messo in moto un desiderio allo stesso tempo personale e filmico, per cui ho voluto coinvolgere nell'impresa Irene, la mia compagna di vita e di lavoro. Un “on the road” utopico il nostro, in cui non sono mancate le sorprese e le scoperte, i paesaggi e gli incontri. “Se lo troviamo” - ci siamo detti con Irene - “lo riportiamo ad Anna, che sono cent'anni che lo aspetta”. E qualcosa abbiamo trovato veramente.