È uno dei geni del nostro tempo, si chiama Federico Faggin. Di lui Bill Gates ha detto “Se non ci fosse Faggin la Silicon Valley sarebbe solo una Valley”. E non è un’esagerazione: ha inventato il microchip, il touchscreen e il touchpad, cambiando per sempre il modo in cui interagiamo con i dispositivi tecnologici. Ha fondato aziende di successo. Eppure è rimasto sconosciuto al grande pubblico.
Nato a Vicenza, Italia, Faggin emigra in California, dove il suo ingegno rivoluziona l’industria tecnologica. Tuttavia, il suo percorso è irto di ostacoli, tra cui il tentativo della Intel di sottrargli il merito delle sue invenzioni, in una vicenda degna di un romanzo.
Faggin ha successo, è felicemente sposato, ha tre figli, vanta un successo finanziario, eppure dietro il brillante scienziato c’è un uomo che prova un’insoddisfazione profonda, che lo induce a far finta di essere felice. Faggin intraprende quindi un viaggio spirituale che culmina in un’esperienza di illuminazione, che cambia la sua vita. Da vent’anni si dedica allo studio della fisica quantistica rapportata alla spiritualità, alla coscienza.
A 82 anni, Faggin continua a vivere con la vitalità di un sessantenne, dividendo il suo tempo tra la Silicon Valley e Vicenza. Dirige la sua fondazione, scrive libri di successo e tiene conferenze in tutto il mondo, affascinando platee con il suo spirito umile e il suo acuto senso dell’umorismo. Questo film, realizzato in collaborazione con RAI Documentari e RSI Radio Televisione Svizzera, narra la straordinaria vita di Faggin, lo ritrae nella sua vibrante autenticità. Un documentario che rende onore a una delle più grandi menti della nostra epoca e schiude straordinari orizzonti sul rapporto fra la scienza e la ricerca del senso della nostra esistenza.