Bestiari, erbari, lapidari

vedi anche

Trailer

clicca sulle immagini per scaricare le foto in alta risoluzione

Bestiari, erbari, lapidari

Bestiari, erbari, lapidari

titolo originale:

Bestiari, erbari, lapidari

produzione:

Montmorency Film, Lomotion, Luce Cinecittà, Rai Cinema, con il contributo del Ministero della Cultura, SRF Schweizer Radio Und Fernsehen / SRG SSR, con il sostegno di Eurimages, Regione Lombardia 2021-2027, CNC, Berner Filmförderung, Burgergemeinde Bern, Eye Filmmuseum, Cinémathèque Suisse

vendite estere:

paese:

Italia / Francia / Svizzera

anno:

2024

durata:

208'

formato:

colore

uscito il:

05/10/2024

premi e festival:

Bestiari, Erbari, Lapidari è un documentario “enciclopedia”, diviso in tre atti ognuno dei quali tratta un singolo soggetto: gli animali, le piante, le pietre. Un omaggio a quegli “sconosciuti” e per certi versi alieni mondi, fatti di animali, vegetali e minerali, che troppo spesso diamo per scontato, ma con cui dovremmo essere in costante dialogo dal momento che costituiscono la parte essenziale della nostra esistenza sul pianeta Terra. Strettamente connessi tra loro, gli atti del film disegnano uno sviluppo drammaturgico unico, attraverso tre diversi dispositivi di messa in scena. Ogni atto è infatti un omaggio a uno specifico genere del cinema documentario.
Bestiari è un found-footage su come e perché il cinema ha ossessivamente rappresentato gli animali; Erbari un documentario poetico d’osservazione all’interno dell’Orto Botanico di Padova; Lapidari, infine, un film industriale sulla trasformazione della pietra in memoria collettiva.
Un coro unico di protagonisti, attraverso multiformi voci e suoni, racconta di noi e preserva il nostro sapere.
Bestiari, Erbari, Lapidari vuole essere un viaggio sentimentale tra cultura, scienza e arte del nostro vecchio continente.

NOTE DI REGIA:
Crediamo che il nostro compito sia quello di “re-inventare” una visione e una rappresentazione del reale e cercare di instaurare relazioni vitali fra gli elementi che compongono le inquadrature dell’opera. Così facendo, non cerchiamo il “reale”, ma la rappresentatività del reale e l’occasione per raccogliere i racconti, le storie, le riflessioni su noi umani.
A ogni spettatore il compito di arricchire il film con il proprio bagaglio di esperienze, interessi, letture o visioni cinematografiche.