titolo originale:
The Home of champions
regia di:
cast:
Arap Mbishei, Haron Lagat, Joan Kosgei, Joseph Kamau Njuguna, Juliet Cherubet Mibei, Brother Colm O’connell, Gianni Demadonna, Mike Boit, Gabriele Rosa, John Rotich, Philaris Jepkemoi Yego, Lydia Areba Kwamboka, Gladys Chepngetich, Gladys Kiptoo, Jesca Chelangat, Sheila Kisang
fotografia:
montaggio:
musica:
Louis Hansen
produzione:
paese:
Italia / Svezia
anno:
2024
durata:
61'
formato:
colore
status:
Pronto (26/06/2024)
Chiunque si intenda di running sa che i più forti corridori di tutto il mondo vengono soprattutto dal Kenya, ma in pochi sanno che tutti questi campioni si allenano nello stesso villaggio, sperduto nell’entroterra keniota, a Iten e nell’altopiano circostante.
“Welcome to Iten, Home of Champions” recita la porta d’ingresso alla cittadina.
Poi c’è il mondo degli allenatori e degli sponsor che stabiliscono un sistema massacrante, dove la competizione è estrema: chi ha la fortuna di averli, si allena e ce la può fare, chi non ce l’ha, non avrà futuro e rimane nella povertà. Molti i giovani, che tra i 12 e i 18 anni, iniziano a correre addirittura scalzi.
Ma la corsa in Kenya va oltre il semplice sport. È parte integrante della cultura e della storia del paese. Sin dall'antichità, i kenioti hanno praticato la corsa come mezzo di caccia, di comunicazione e di difesa. Oggi, la corsa è diventata un'aspirazione per migliaia di giovani kenioti che vedono nei campioni del loro paese un esempio da seguire. Le radici della corsa in Africa affondano nel terreno arido e selvaggio, dove i piedi nudi dei giovani esploratori tagliano sentieri tra le savane e le foreste. Questo spirito di resistenza e di determinazione è ciò che caratterizza i corridori kenioti, che si allenano nelle alture di Iten, respirando l'aria rarefatta e affrontando le aspre pendenze dei sentieri. La storia di Iten è intrisa di leggende di campioni che sono cresciuti nelle stesse strade polverose e nelle stesse colline che oggi solcano con velocità sorprendente.
Questo è il luogo dove il sudore diventa gloria e ogni passo è un tributo alla forza e alla resilienza umana. Ma ai runners basta indossare un paio di scarpe per trasformarsi nei supermen della corsa? La risposta è complessa e sfumata, poiché la corsa in Kenya è molto più di una semplice competizione sportiva; è una via di fuga dalla povertà, una forma di espressione culturale e un'opportunità per trasformare le vite attraverso la disciplina e il sacrificio. Il regista Francisco Grimaldi ha trovato tre risposte:
· La povertà. Il raggiungimento del benessere e della tranquillità è il motore trainante che non conosce eguali.
· La comunità. Questa popolazione non conosce distrazioni, non conosce svaghi, non ha cinema, teatri, librerie o musica dal vivo. Ad Iten si vive di corsa e si vive in comunità, ognuno aiuta il prossimo come se fosse un proprio familiare.
· L’eredità che queste persone hanno acquisito dai loro avi, che vivevano di caccia e corsa e che conferisce loro un’impareggiabile forza interiore, nonché un’abilità atletica che non ha eguali al mondo.
Ma la visione del regista non si limita solo all’ambito sportivo, il film mette sotto i riflettori un aspetto universale: il mondo femminile della corsa.
L’emancipazione delle donne in Kenya è un fenomeno unico, reso possibile grazie alla corsa e al ruolo che questa occupa nella società. Le donne hanno cominciato a smantellare le profonde radici di una antica società patriarcale attraverso lo sport.
Le atlete di successo in Kenya rappresentano il futuro, la cultura, l’educazione.
Grazie al racconto della storia di queste atlete, dagli esordi fino alla consacrazione nell’olimpo dei campioni, si attraversano trent’anni di storia keniota, la sua cultura, le tradizioni, lo sport che ha reso questo paese famoso in tutto il mondo, e racconta di come la solidarietà sia l’elemento chiave di una realtà unica.