titolo originale:
Giulia mia cara! Giorgio
titolo internazionale:
Giulia my dear! Giorgio
regia di:
cast:
Giulia Lazzarini
fotografia:
montaggio:
musica:
produttore:
produzione:
Ladoc, Filmmauti, con il sostegno di Banca Intesa
paese:
Italia
anno:
2024
durata:
84'
formato:
colore
status:
Pronto (28/06/2024)
“GIULIA MIA CARA! GIORGIO”. Così iniziano e finiscono le lettere che il famoso regista Giorgio
Strehler scrive all’attrice Giulia Lazzarini, prima o dopo uno spettacolo. Le ultime
raccomandazioni, gli ultimi cenni d’amore e di paura per i suoi attori. Poi Giulia resta sola in
scena, lei e i suoi personaggi. Il film parte da questo dialogo elettivo tra il regista e una delle attrici
più importanti nel panorama italiano. Giulia è donna di teatro. Il teatro è la sua vita.
Il film racconta la prova dietro le quinte della lettura delle lettere di Strehler, un materiale filmico
potente, mai utilizzato, con cui fare un ritratto intimo e profondo di lei attraverso le parole del suo
maestro.
Entriamo nella casa di Giulia, per la prima volta, lo spazio laboratorio, dove l’attrice si prepara,
dove raccoglie le informazioni, le emozioni e le elabora. Una casa piena di cose del passato e del
presente. La stessa da più di quarant’anni, a Milano.
Insieme alle lettere Giulia torna a dare vita a frammenti di monologhi memorabili, a cui il
carteggio fa riferimento: Beckett, Shakespeare, Jouvet, Ginzburg, Brecht.
Nei suoi personaggi, Giulia è capace di incarnare tutte le angolature dell’essere umano, dalle più
gentili alle più violente. Questo la rende l’attrice capace di incarnare “l’umanesimo teatrale” di
Strehler e di regalare al pubblico, ancora oggi, una straordinaria essenza scenica.
Da questo intreccio tra prove, lettere e monologhi si va creando la sceneggiatura del film.
La casa e insieme il Piccolo Teatro di Milano si popolano di fantasmi, che spingono per tornare a
vivere con forza espressiva. I poster appesi ovunque alle pareti, i muri del palcoscenico
sembrano rianimarsi, creando un film fatto di voci e immagini evocative.
Appaiono così filmati di prove mai viste prima. Un tesoro inedito che racconta come si costruisce
un personaggio, un gesto, una parola per arrivare all’anima dello spettatore. Una passione feroce
che non concede tregua verso la grandezza. Luci e ombre. ‘Il teatro è la parabola del mondo’, le
scrive Strehler. Il racconto si centra su questa connessione tra arte e vita, alla ricerca del segreto
del mestiere del teatro e della sua capacità di rappresentare l’essere umano.
Il film si chiude con un viaggio per le strade di Milano. Ci perdiamo nella notte urbana, in un
fracasso di suoni e silenzi. La sequenza dei molti teatri della città, emblema della sua vita
culturale e del suo fervore creativo, ci accompagna in questo ‘road movie’ sospeso e onirico
nelle luci notturne delle prime ore del giorno.