L'occhio della gallina

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L'occhio della gallina

L'occhio della gallina

titolo originale:

L'occhio della gallina

titolo internazionale:

The eye of the hen

cast:

Antonietta De Lillo, Maria De Medeiros, Carolina De Lillo Magliulo, Elisabetta Giannini, Alice Mariani, Marcello Garofalo, Luca Musella, Adele Pandolfi

fotografia:

produzione:

paese:

Italia

anno:

2024

durata:

93'

formato:

colore

status:

Pronto (19/07/2024)

premi e festival:

L'Occhio della gallina è l'autoritratto cinematografico della regista Antonietta De Lillo, relegata ai margini dell'industria cinematografica dopo un contenzioso giudiziario legato alla distribuzione del suo film di maggior successo, che avrebbe potuto consacrarla al grande pubblico. Il racconto della vita pubblica e privata della protagonista, attraverso
interviste, ricostruzioni e archivi personali, cinematografici e televisivi, mostra le difficoltà di chi va controcorrente e la creatività e la resistenza necessarie a reinventarsi con i mezzi a propria disposizione. Il film è un racconto che suggerisce metodi per superare l'isolamento celebrando il cinema nel suo ruolo comunitario, culturale e politico.

NOTE DI REGIA:
La strada scorre veloce dietro di me, poi il buio. Guidavo il motorino quando un ufficiale giudiziario mi investì con la sua auto. Avevo 23 anni. È stato in quel momento che la mia storia con il cinema e con la giustizia è iniziata. Pensai che dai soldi dell'assicurazione avrei potuto fare un film e, insieme al mio compagno dell'epoca, decidemmo di organizzarlo.
In realtà il risarcimento non arrivò mai ma riuscimmo lo stesso a realizzare nel 1985 il nostro primo lungometraggio, esordio felice, premio speciale ai Nastri d'Argento e candidato ai David di Donatello e ai Nastri d'Argento come migliore opera prima. Così è cominciata la mia carriera come regista e produttrice, caratterizzata dalla creazione di film liberi e indipendenti, ma con l'inizio del nuovo millennio è cambiato tutto. Mi sono trovata in un mondo per me completamente alieno e da allora, per tutto questo tempo, ho avuto una sola frase in testa, suggeritami da un'amica per me molto cara: Non fermarti mai!.
L'Occhio della Gallina vive dell'emozione di trovarmi dall'altra parte della telecamera per la prima volta nella mia carriera.
La narrazione è in bilico tra memoria e presente, realtà e immaginario, per questo ho scelto un linguaggio ibrido tra finzione e cinema del reale.
La forma cinematografica de/l'autoritratto mi permette di porre l'emotività in primo piano, anche rispetto ai fatti, seppur violenti e unici nel panorama cinematografico, che hanno caratterizzato i miei ultimi vent'anni di carriera. La particolarità del film è da una parte la ricostruzione delle tappe più importanti di una lunga battaglia giudiziaria che si è svolta dentro e fuori le aule del tribunale, dall'altra la forza di un racconto dal vero, che non è una storia chiusa ma ancora in divenire, dove tutto ancora sta accadendo e può accadere, davanti allo sguardo dello spettatore.