titolo originale:
Estate romana
regia di:
cast:
sceneggiatura:
montaggio:
scenografia:
musica:
produttore:
produzione:
distribuzione:
paese:
Italia
anno:
2000
durata:
90’
formato:
colore
uscito il:
01/11/2000
premi e festival:
Respiro (quasi) da indipendente americano, alla Hal Hartley per intenderci, per l’opera terza di Matteo Garrone, dopo Terra di mezzo e Ospiti. La marginalità, stavolta, è quella del teatro off off, lo scenario resta Roma, ma quella multietnica di Piazza Vittorio, contraddittoria, percorsa dai tram e dalle ansie dei vecchi abitanti che si sentono espropriati. In primo piano Rossella Or, musa della scena alternativa anni ’70, è “quasi” se stessa in un film dove la rappresentazione coincide con la realtà programmaticamente: “l’unico testo che si può rappresentare – le dice un regista, prototipo di tanti intellettuali snervati e snervanti – è la realtà, ma la realtà ci sfugge da tutte le parti”.
Rossella, un po’ esaurita, torna a casa dopo lunga assenza, nel suo appartamento dove ora si è installato uno scenografo pigro e imbelle e dove gravita una giovane assistente, ragazza madre, strapazzata dalla suocera che vorrebbe sottrarle la bambina perché non la considera all’altezza. Tra giri vani per la città, una surreale gita a Torvaianica, notti romane molto kitsch, noiosi party con letture di testi inediti, entriamo in questi personaggi che bucano lo schermo con corpi fuori da ogni estetica glamour e molti momenti divertenti o tragici. Plot più forte che mai (scritto con Massimo Gaudioso). Ultima apparizione di Victor Cavallo. Fate caso alll’apparizione flash, nella semioscurità, di Paolo Sassanelli: fa il poliziotto.