titolo originale:
Il partigiano Johnny
titolo internazionale:
Johnny the Partisan
regia di:
cast:
sceneggiatura:
fotografia:
montaggio:
scenografia:
costumi:
musica:
produttore:
produzione:
Fandango, con il contributo del Ministero della Cultura
distribuzione:
vendite estere:
paese:
Italia
anno:
2000
durata:
135'
formato:
colore
uscito il:
17/11/2000
premi e festival:
Dall’8 settembre alla liberazione in un film che vuole essere antiretorico. Johnny (Stefano Dionisi) lascia l’esercito e si nasconde in collina. E’ un solitario, più intellettuale che uomo d’azione, eppure capisce che non può restare estraneo alla lotta antifascista, che deve prendere partito e sporcarsi le mani, che uccidere è una necessità. Entra nella Resistenza che vedremo raccontata attraverso le sue personali esperienze e i suoi incontri.
I professori d’università che sposano un’ideologia comunista che lui non condivide, pur comprendendo il fascino degli slogan; la banda dei “rossi” male in arnese e impreparata ma pronta a tutto; gli azzurri, ex ufficiali dell’esercito, militarmente efficienti, comandati da Nord.
Johnny partecipa all’occupazione di Alba, agli scontri a fuoco con i fascisti, alle fughe sulle colline delle Langhe… e il film racconta tutto con lo stesso stile plumbeo, martellante, “inorganico”, piovoso: combattimenti o momenti di pausa, compresa una breve parentesi cittadina e l’incontro con una ragazza che ama i “perdenti” o con un’altra partigiana. Johnny è un puro, uno che non si tira indietro. Neanche quando le cose vanno davvero male e si resta da soli, d’inverno, bloccati in un casolare isolato a morire di freddo. Fino all’ultimo scontro, due mesi prima della fine.
Dal romanzo di Beppe Fenoglio.