Giuseppe Dattola ha settantacinque anni, trent’anni dei quali li ha trascorsi a lavorare in Svizzera come capomastro per la ditta Broyer. Quindici anni fa è tornato a Porto Badisco, nel Salento, dove è sempre rimasta la sua famiglia: sua moglie Antonietta e i suoi figli Roberto e Lucia.
Quest’ultima è una ragazza-madre: la sua bambina di sette anni, Carla, causa una malattia è diventata cieca all’età di tre anni. Sono anni ormai che tutta la famiglia Dattola aspetta il trapianto della cornea che ridarebbe la vista alla bambina.
Un giorno Giuseppe viene colto da infarto. Quest'esperienza, che gli fa vedere “il corridoio della morte”, cambia il suo rapporto con la vita.
Giuseppe decide di mettere ordine nella sua esistenza, a cominciare dall'operazione di Carla che lui sente come una necessità assoluta.
Inizia così il viaggio verso la Svizzera alla ricerca del giusto aiuto per far operare la nipote.
Ma il destino riserva a Giuseppe delle sorprese: dopo essere stato costretto a rivisitare il suo passato di operaio italiano servile, una rivelazione lo metterà di fronte ad una realtà che non poteva sospettare.