titolo originale:
Un paio di occhiali
regia di:
sceneggiatura:
fotografia:
montaggio:
scenografia:
costumi:
musica:
produzione:
paese:
Italia
anno:
2001
durata:
16'
formato:
colore
status:
Pronto (28/09/2001)
premi e festival:
Napoli, ma forse altrove. Ieri ma forse domani. Annarella, bambina poverissima che vive con mamma, padre, due fratelli e una zia nubile in un misero e umido terraneo , aspetta con ansia l'arrivo dei tanto sognati occhiali - dono della zia - costati “ottomila lire, vive vive!“. Nel cortile dello stabile si commenta l'inutilità di quella spesa folle: il mondo fa troppo schifo per essere visto e poi lei non sa leggere! Tutto sommato è fortunata a essere “quasi cecata“. Ma niente può fermare la voglia di Annarella di rivedere il mondo: lei se lo ricorda, l’aveva visto sette giorni prima, quando il medico le aveva fatto misurare le lenti. Il mondo del negozio era lucidissimo, liscio, perfetto... era bellissimo!
Quando finalmente, con le mani tremanti per l'impazienza, Annarella inforca gli occhiali, la realtà le esplode davanti agli occhi: il misero cortile dai muri rosicchiati nel quale è sempre vissuta, pieno di sporcizia, con i balconi cadenti e arrugginiti e tutte quelle figure cenciose, sporche, deformi.
Spaventata, chiede :“Mammà, dove stiamo?“. Non riesce a sopportare oltre la visione e comincia a vomitare. Il malessere termina solo quando le vengono tolti gli occhiali. Nell’ultima scena - aggiunta al racconto - Annarella, accovacciata davanti a un tombino scoperto al centro del cortile, butta gli occhiali sulla superficie melmosa. Mentre questi vengono risucchiati dai liquami, un rivolo di sangue scende giù per le sue gambe sottili e bianche, dirigendosi verso il tombino, presenza inquietante e onnivora nel quale tutto sembra destinato a finire...
Tratto da un racconto di Anna Maria Ortese.