titolo originale:
Arbitri
regia di:
fotografia:
montaggio:
produzione:
paese:
Italia
anno:
2001
durata:
65'
formato:
Betacam SP - colore
sonoro:
Stereo
status:
Pronto (14/11/2001)
premi e festival:
Arbitri è il primo reportage sul mondo dell'arbitraggio calcistico italiano.
Che cosa muove un ragazzino a fare l'arbitro? Qual è l'iter formativo? Come si prepara un giudice di gara alla partita? Che cosa succede subito dopo? Da queste domande è partita l'indagine di Stefano Mordini, un percorso che ha coinvolto non solo le serie professionisti che, e gli arbitri più famosi, come Collina e Cesari, ma anche quelle minori fino ad arrivare alla prima partita di un ragazzo di 16 anni. Nel film seguiremo anche un arbitro donna, un ingegnere toscano di 25 anni, che arbitra partite di calcio maschile.
Ogni settimana milioni di persone si muovono per andare alla partita : c'è chi giocherà e chi si accomoderà sugli spalti, tifando per la propria squadra. Alla fine, alcuni avranno vinto, gli altri no. Questo avviene per tutti i campionati, da quelli giovanili alla serie A. Allo stesso tempo l'arbitro, quasi sempre da solo, viaggia verso lo stadio. Deve arrivare in tempo, almeno un'ora prima dell' inizio, perché senza arbitro non si può giocare.
In un anno in Italia si disputano 450. 000 partite e ogni volta un arbitro ne fischia l' inizio.
Chiunque sia e qualunque cosa faccia nella vita, una volta indossata la divisa per tutti sarà "solamente l'arbitro". Scenderà in campo, sapendo che tutti saranno d'accordo solo su una cosa : che sta sbagliando. Urla, insulti, minacce che spesso non rimangono solo parole ma diventano fatti, violenze fisiche. Calci, schiaffi, sputi sono presenti tutte le settimane in alcuni dei referti stilati dopo le partite; a volte le aggressioni sono più gravi.