L'ultimo piano (opera prima)

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L'ultimo piano

L'ultimo piano

titolo originale:

L'ultimo piano

titolo internazionale:

The last floor

regia di:

cast:

Federico Cucchini, Federica Virgili, Haydee Borelli, Andrea Nicoletti, Haydar Vyacheslav, Carlo Vatteroni, Emanuela Bosone

sceneggiatura:

montaggio:

scenografia:

produzione:

paese:

Italia

anno:

2003

durata:

100'

formato:

35mm - colore

aspect ratio:

1.85:1

sonoro:

Dolby SR

premi e festival:

Armin è un location scout con poteri extrasensoriali, poteri che lo legano indissolubilmente ai luoghi che lui cerca ed ai suoni di questi luoghi, suoni che per lui sono segnali di un percorso di raffinazione percettiva. Le sue percezioni si fanno di volta in volta più forti e dolorose, isolandolo gradualmente dalla realtà che lo circonda. Avendo ricevuto da Carlo, regista di film horror, l’incarico di trovare le location per un suo film, Armin scopre quello che per lui è il “luogo” , un enorme palazzo di cemento lungo più di un chilometro che sembra un transatlantico. Il rumore ossessivo dell’aria condizionata del complesso, che pervade tutto il film, è come se fosse il rumore del motore di quel transatlantico che sta per partire. Piano piano Armin abbandona la ricerca per il film trasformandola in una sua ricerca personale. Quel luogo lo attira e le sue percezioni si fanno sempre più forti. All’interno del “luogo” Armin incontra Milla, una ragazza semplice quanto enigmatica, che diventa sua amante e guida all’interno dell’agglomerato di cemento. Milla è un essere naive, solitario, seducente, e magico, come se fosse a parte di qualche segreto che solo lei conosce, un segreto legato a quel luogo. Milla rappresenta l’istinto. In questo percorso Armin è accompagnato da altri personaggi, prima di tutti Hannabelle, sua amante che fa l’archeologa ed è innamorata di lui. Hannabelle sente per empatia che sta succedendo qualcosa ed è legata ad Armin più di quanto lei stessa voglia ammettere, un legame sottile ma forte. Armin sa che lei è il suo unico aggancio con la realtà, l’unico appiglio a cui aggrapparsi ed è per questo che continua a chiamarla al telefono senza mai parlare, come una silente richiesta d’aiuto che viene dal profondo. Hannabelle ne è consapevole ma non sa come muoversi ed i lunghi silenzi al telefono le lasciano addosso un intenso stato di tensione. Hannabelle rappresenta la ragione. Ash unico amico di Armin lo accompagna parallelamente senza troppo interferire nella sua vita, lasciando però intravedere una seconda natura di Armin, più nascosta e violenta legata a non ben precisati scambi di buste di plastica bianca e occasionali pestaggi intimidatori di cui non si conosce assolutamente il mandante o il motivo. Armin ha trovato il luogo, o il luogo ha trovato Armin ed ora il cammino si fa più chiaro. Dopo un lento avvicinamento guidato dalla apparente innocente Milla, Armin giunge alle porte dell’ultimo piano, che per analogia è anche il punto più alto del palazzo/nave di cemento. Armin ora sta li e ascolta le sue percezioni affiorare sempre di più fino a far scomparire tutto il resto. Un forte calore lo inonda da dentro, rendendo tutto bianco….