Chi ha lottato con l'angelo resta fosforescente

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Chi ha lottato con l'angelo resta fosforescente

Chi ha lottato con l'angelo resta fosforescente

Chi ha lottato con l'angelo resta fosforescente

titolo originale:

Chi ha lottato con l'angelo resta fosforescente

titolo internazionale:

Who fought with the Angel remains fosforescent

cast:

Maria Luisa Spaziani

sceneggiatura:

Maria Luisa Spaziani

fotografia:

Riccardo Giacconi, Mario Ciaramitaro

paese:

Italia

anno:

2013

durata:

19'

formato:

HD - colore

status:

Pronto (23/10/2013)

premi e festival:

La poetessa Maria Luisa Spaziani (Torino, 1922) vive a Roma da più di quarant’anni. Nel 1990 pubblica il suo poema-romanzo in endecasillabi Giovanna d’Arco, definito da lei stessa come una delle sue opere più sperimentali. Uno degli elementi peculiari del libro è l’invenzione di un linguaggio: Giovanna parla con un angelo, che si rivolge a lei in una lingua inesistente. L’angelo che porta questa voce è, per la Spaziani, la poesia stessa, ovvero quella forza che preme costantemente dai confini del linguaggio e del dicibile, deformando tali confini, facendo scorgere spiragli di enunciazioni inesplorate, zone di voce ancora pure. La stessa poetessa dice: “Nessun sentiero inganna, nessun presagio mente. Chi ha lottato con l’angelo resta fosforescente. È come se, per chi ha frequentato la poesia, le cose e le persone avessero un’aureola intorno. Diventano fosforescenti.”

Note di regia:
La poetessa torinese Maria Luisa Spaziani vive a Roma dagli anni Settanta. Due anni fa ho avuto occasione di condurre una lunga intervista con lei per una rivista, e durante quegli incontri è stato stabilito un rapporto di amicizia. La lingua inesistente, inaudita, con cui la Spaziani fa parlare l’angelo (composta da un miscuglio di suggestioni latine, greche, provenzali, francesi e tedesche) non rappresenta un unicum nell’opera della poetessa torinese.
Spesso torna, in diversi momenti e luoghi della sua produzione, il tema del logos che si pone al di fuori di ogni interpretazione simbolica, della glossolalia o della voce pura.
Il film ha avuto spunto da una ricerca che ho svolto durante la mia residenza presso il MACRO - Museo d’Arte Contemporanea Roma da febbraio a maggio 2013.