titolo originale:
Solstizio d'inverno
titolo internazionale:
Winter Solstice
regia di:
cast:
Giovanni Calcagno, Elit Iscan, Giorgio Locatelli, Stefano Morlotti, Nicola Cocchetti, Charlotte Trigari
sceneggiatura:
fotografia:
montaggio:
scenografia:
Charlotte Trigari
costumi:
Giuseppina Maurizi
musica:
Stefano Morlotti & Eleuteria
produttore:
Giovanni Vitali
produzione:
La Casa Dei Santi, Kundalini Media
distribuzione:
paese:
Italia
anno:
2018
durata:
29'
formato:
colore
aspect ratio:
1.85:1
status:
Pronto (31/10/2018)
premi e festival:
La giovane Bahar (Elit Iscan) lavora in un ristorante di una cittadina del Nord Italia. Temendo che la promuovano al suo posto, Igor (Giovanni Calcagno), il suo superiore, trova continui pretesti per rimproverarla, sostenendo che faccia errori nella raccolta differenziata. Per reazione, Bahar sviluppa un’attenzione così maniacale nel suo lavoro da non poter far a meno di occuparsi anche di quello che accade fuori dal ristorante. Ogni giorno ignoti lasciano della spazzatura per strada e tra i sacchi affiorano ricorrenti pezzi di una affascinante scultura. Come in un puzzle, Bahar li farà combaciare, ridando vita ad un oggetto che svelerà anche l’identità di chi abbandona i rifiuti…
NOTE DI REGIA:
Questo film parla della doppia vita degli oggetti, una metafora della possibile doppia occasione di esistenza delle persone. Ridare vita a un oggetto che sembrava destinato a non averne più equivale alla rinascita di una persona, di una comunità, di una storia. Ho diretto il film alternando due linguaggi: movimenti di macchina a mano “sporchi”, dinamici e talvolta scomposti, per raccontare il personaggio di Igor (interpretato dal noto attore italiano Giovanni Calcagno), uomo grezzo e corrotto. Movimenti più contemplativi, delicati e statici per il personaggio di Bahar (interpretata dalla giovane e talentuosa attrice turca Elit İşcan), una giovane lavoratrice ancora troppo ingenua per non ritrovarsi impigliata suo malgrado nelle torbide macchinazioni orditele da Igor nel nuovo posto di lavoro. La musica è il filo conduttore che sottolinea e osserva, imparziale come la natura, gli stati d’animo dei due personaggi e sembra guidarli con dolcezza verso il loro destino, complice o testimone di qualcosa che troppo spesso sfugge all’essere umano. L’insieme dei brani musicali è eseguito dal vivo dal corpo Bandistico di Chiari G.B. Pedersoli con la direzione del Maestro Morlotti, e il brano “Pioggia d’Aprile” dalla originale cantautrice italiana Eleuteria.