titolo originale:
Mono
regia di:
sceneggiatura:
scenografia:
musica:
Guglielmo Diana
produttore:
Alice Drago, Federico Lagna, Maurizio Marseguerra
produzione:
Epica Film, Biennale College Cinema, con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte
paese:
Italia
anno:
2022
durata:
14'
formato:
VR - colore
status:
Pronto (26/07/2022)
premi e festival:
Una arriva a casa da lavoro esausta e senza forze. Parcheggia in garage la sua auto, dentro la quale sta stretta. Tutto l’ambiente è piccolo e dà sensazioni claustrofobiche. Il mondo in cui Una vive è in acquerello grigio e anche il suo corpo lo è, il quale, però, ha una particolarità: il suo riempimento arriva solo fino alla vita. Una entra in casa e si ritrova in un ambiente ancora più stretto, è grande e sproporzionata rispetto alla stanza. Anche in cucina non ci sono colori eccetto il grigio. Il suo riempimento ribolle e riflette il suo stato d’animo e di ‘energia’.
Quando l’ansia e lo stress la portano a rifiutare i messaggi e le chiamate che riceve, comprese quelle della figlia, una nuova oscurità la avvolge e la porta via dalla sua cucina. Una ora fluttua in un mare completamente nero ma non è sola, davanti a sé trova il suo riflesso deturpato. Solamente uscire in giardino per ritrovare un momento di serenità può risvegliare Una dalla sua visione. La donna sente l'abbaiare di Zoe, il suo cane, che la richiama dall’esterno. Una esce e ritrova nel suo giardino, immersa nel verde e nella natura, e grazie a Zoe un momento di serenità per ricominciare a respirare e a vedere a colori.
NOTE DI REGIA:
"Mono" è un cortometraggio in realtà virtuale interattiva in animazione che nasce chiedendosi se il contatto con la natura può aiutare ad alleviare stress, sintomi depressivi e donare un momento di pace in periodi difficili della nostra vita. La Realtà Virtuale è un mezzo che crea connessioni e interazioni dirette tra lo spettatore-utente e la storia in cui si è immersi ed è un mezzo per trasmettere empatia. In "Mono" lo spettatore è ‘coscienza attiva’ che interagisce con Una aiutandola a raggiungere il suo scopo, uscire in giardino in mezzo alla natura; tramite i controller vede se stesso come una nuvola di acquerello colorato che è fondamentale per donare energia alla protagonista. L’elemento naturale è importante anche nella scelta della rappresentazione visiva della storia; l’acquerello, e di conseguenza l’acqua, rappresenta la vita, il suo continuo scorrere e rigenerarsi. È inoltre colore, e luce. "Mono" ambisce a far considerare il contatto con la natura come pace, a parlare della fondamentale importanza che ha per qualunque essere umano a prescindere da sesso, estrazione sociale o etnia, e a riconsiderare l’alienazione che l’essere umano si autoinfligge per sopravvivere, la triade nasco-lavoro-muoio.