titolo originale:
Estomago
regia di:
cast:
Joao Miguel, Fabiula Nascimento, Paulo Miklos, Carlo Briani, Babu Santana, Zeca Cenovicz, Jean Pierre Noher
sceneggiatura:
fotografia:
montaggio:
scenografia:
Jussara Perussolo
costumi:
Marisol Grossi
musica:
produttore:
produzione:
paese:
Italia/Brasile
anno:
2007
durata:
112'
formato:
35mm - colore
aspect ratio:
1.85:1
sonoro:
Dolby Digital
premi e festival:
Nel grande ristorante della vita ci sono quelli che mangiano e quelli che vengono mangiati.
Raimundo Nonato, il protagonista di Estômago – una storia gastronomica, si scava
invece una strada tutta sua, una strada a parte: lui cucina.
Raimundo è uno dei tanti emigranti in fuga dal sertão, la regione più povera del Brasile, verso
la grande città, alla ricerca dei mezzi per mettere insieme il pranzo con la cena. Assunto come
uomo delle pulizie in un bar di Curitiba, scopre di essere nato per cucinare e con i suoi
stuzzichini trasforma la bettola malfamata in un locale di successo. E' Giovanni, il proprietario
di un noto ristorante Italiano, ad intuire le doti di Nonato e a cambiagli la vita assumendolo
come cuoco. E' la scoperta della cucina italiana, delle ricette, delle spezie dei sapori ma
soprattutto del vino. E per Raimundo inizia l'estasi e la dannazione del gorgonzola.
La vita di Nonato cambia, inizia la sua affermazione nel mondo, una casa, abiti, relazioni sociali e soprattutto l'amore di una donna: la prostituta di buon appetito Iria con la quale intreccia una relazione dove lei offre sesso in cambio di cibo. Ma l'ingenua passione del cuoco non è ricambiata e la sperata felicità sfocia in tragedia.
Il talento di Nonato in cucina lo scoprono presto anche i suoi compagni di cella – che incontriamo in una serie intrigante di continui flash-forward. Per loro e per il loro capo, il violento Bujiù, l'arrivo di Nonato nella cella è la salvezza, perché presto il misero rancio della galera si trasforma in pietanze esotiche grazie alle alchimie di Nonato. Che viene subito soprannominato Rosmarino. Con questo soprannome comincerà anche la sua scalata al
potere.
Come lui ci sia arrivato in quella cella – e soprattutto perché – questo però non lo sappiamo.
Ce lo chiediamo sino alla fine, quando si scoprirà il delitto commesso da quest'uomo, furbo della furbizia dei semplici, quelli che sanno accattivarsi i potenti, sottomettendosi alla loro
forza, alla loro violenza fisica e a quella delle loro parole, ma che per natura e per sopravvivenza sono capaci di gesti imprevedibili.