titolo originale:
Amore che vieni, amore che vai
regia di:
cast:
sceneggiatura:
fotografia:
montaggio:
scenografia:
Luigi Marchione, Vincenzo Forletta
costumi:
musica:
produttore:
produzione:
distribuzione:
vendite estere:
paese:
Italia
anno:
2008
durata:
103'
formato:
35mm - colore
uscito il:
14/11/2008
premi e festival:
Lo sfondo e il contesto,
sono il porto, i vicoli, le
strade ed alcuni locali
notturni della Genova del 1963.
Tre uomini, un contrabbandiere
nizzardo di origine italiana,
Bernard, passato dalla
resistenza alla malavita
marsigliese, un giovane
“pappone per caso”, Carlo,
sognatore e indolente, e un
duro pastore sardo, Salvatore,
membro dell’anonima
sequestri, tentano il colpo della
loro vita organizzando il furto
di un carico di merce preziosa.
La loro strada è attraversata da
due donne: Veretta, una timida
prostituta che vuole cambiare,
che vuole dare una svolta alla
propria vita, e a questo scopo
si unisce a Salvatore, prima suo
occasionale cliente e poi suo
marito; e Maritza, una giovane
istriana tanto affascinante
quanto sfuggente, che farà
perdere la testa a Carlo, come
del resto, a molti altri uomini.
Il colpo va bene e male
contemporaneamente.
Bene perché i protagonisti
riescono a impossessarsi
del prezioso carico di merce.
Male perché Salvatore cerca,
riuscendoci, di “fregare”
i propri compagni.
Distrutto dalla perdita del
figlio avuto da Veretta e
tormentato dai sensi di colpa
per l’uccisione di suo cugino,
Salvatore si convince che il
denaro ricavato dal colpo sia
denaro maledetto. Tenta di
salvarsi l’anima confessandosi e
consegnando la refurtiva ad un
prete, incontrato casualmente
su un treno. Ma il destino ha
deciso di giocargli un brutto
scherzo: il prete è un falso
prete, un truffatore, che, alla
fine, sarà l’unico a dare una
vera svolta alla propria vita,
gli altri si vedranno sconfitti
da “un destino ridicolo”.
Tratto dal libro "Destino Ridicolo" di Fabrizio De Andrè e Alessandro Gennari.