titolo originale:
Terra Madre
regia di:
cast:
Omero Antonutti
fotografia:
montaggio:
produttore:
Beppe Caschetto, Gian Luca Farinelli
produzione:
IBC Movie, Rai Cinema, Ipotesi Cinema, con il contributo del Ministero della Cultura, Fondazione Cineteca di Bologna, Slow Food, con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte
distribuzione:
paese:
Italia
anno:
2009
durata:
78'
formato:
HD - colore
uscito il:
08/05/2009
premi e festival:
Il primo appunto che Carlo Petrini mi ha inviato è del 1° luglio 2006. E dice: "questo sarà un film
politico e preveggente per far conoscere a tutti coloro che ancora non sanno, quegli esempi positivi
che le Comunità dei contadini di tutto il mondo e i Presidi Slow Food mostreranno nel corso del
grande raduno Terra Madre 2006 a Torino".
E io, naturalmente, ero fra coloro del nostro tempo che non conoscevano la solidale unione di
intenti testimoniati in questo raduno mondiale fra tutte le Genti contadine.
Uomini e donne che nelle loro terra ancora resistono all’incalzare di una delittuosa politica di
sfruttamento esasperato e devastante dei suoli fertili, unica risorsa per il cibo di tutti i popoli. Una
testimonianza eroica di eterna e leale alleanza con la natura e i suoi frutti. Un’alleanza che non ha
barriere di lingue, divisioni di ideologie e religioni, né confini di Stati.
Al Forum di Terra Madre ho riconosciuto i contadini come li ricordavo nelle nostre campagne, al
tempo della mia infanzia. I volti dei contadini si somigliano in ogni angolo del mondo. Sono volti su
cui si riconoscono le medesime tracce di vita, così come le fisionomie dei paesaggi con i campi
arati, le colture, i pascoli.
Oggi quel mondo dei contadini è assediato dalle grandi imprese il cui scopo è nel profitto. Anche il
contadino vuole guadagnare, ma il suo attaccamento alla terra è anche un atto d’amore ed è in
questo sentimento solidale che si genera il rispetto della Natura.
Sono sicuro che questi onesti cittadini non tradiranno mai la loro Terra.
E noi cittadini metropolitani, che viviamo inscatolati nelle nostre città, senza più i colori e i profumi
delle stagioni forse, in un giorno molto prossimo, se ci capiterà di passare accanto a un orto dove
un nonno e una piccola bimba colgono i frutti maturi, allora potremo ancora riconoscere la vera casa
dell’uomo.
(Ermanno Olmi)