titolo originale:
Le piccole idee
titolo internazionale:
Little Ideas
regia di:
cast:
Luca D'Alessandro, Mario Vigiak Bugara, Gea Dall'Orto, Teresa Scozzi, Armando Cardarilli, Giulia Cardarilli, Luisa Mauri, Angelo Giotta, Mara Romani
sceneggiatura:
fotografia:
montaggio:
musica:
produzione:
Orkestra Entertainment, Rai Cinema, Altri Occhi
vendite estere:
paese:
Italia
anno:
2012
durata:
94'
formato:
35mm - colore
premi e festival:
Nel periodo di crisi che stiamo vivendo, in cui la classe media sta improvvisamente scivolando verso il disagio sociale, quattro storie dal nord al sud per raccontare come a volte un piccolo problema può trasformarsi in una vera e propria montagna da scalare. Ma con la determinazione e un pizzico di fantasia, nessuna vetta è poi così irraggiungibile.
Episodio I – L’idea dell’orco
Paolo, professore dell’Università di Firenze di 39 anni, separato, promette alla figlia di cinque anni che per il suo compleanno le regalerà una bicicletta rosa che la bambina ha visto in un negozio. Ma la bici è molto costosa e col suo stipendio arriva a stento a fine mese. Per accontentare sua figlia decide, non senza disagio, di cominciare a mangiare in una mensa per i poveri. Lì si confronta con una volontaria che lo ammonisce: non è viziando i figli che li si aiuta a crescere. Paolo, allora, ha un’intuizione. Si reca in una ciclofficina e si fa assemblare una bici con pezzi di ricambio. Poi, a casa, la ridipinge di rosa, aggiungendo il campanello e il cestello. Quando consegna la bici alla figlia, questa ci resta male perché non è la bici che lei aveva visto nel negozio. Lui tenta di convincerla a provarla, ma lei non ne vuole sapere. Paolo si sente umiliato ma non si dà per vinto: spalancate le braccia, fa finta di trasformarsi in una specie di mostro pronto ad acchiapparla. La figlia gli sorride divertita, salta in sella e prova a scappare. Lui la insegue ma proprio non riesce ad acciuffarla. Non sarà la bici rosa che lei aveva desiderato, ma l’ha pur sempre salvata da un mostro!
Episodio III – L’idea di guardarsi negli occhi
Raniero, un imprenditore veneto di circa 60 anni, con debiti e la fabbrica chiusa per mancanza di ordinazioni, per esorcizzare la crisi decide di organizzare una grigliata in fabbrica con gli stessi operai che ha dovuto mettere in cassa integrazione. Sua moglie ritiene che sia una idea folle, e così pure il rappresentante sindacale che chiede giustamente lavoro e non trovate mondane. L’imprenditore non si dà per vinto: va al bar dove si ritrovano gli operai e spiega loro la sua idea. Il lavoro ancora non c’è ma le cose si rimetteranno in moto. Nel frattempo quella può essere un’occasione per ritrovare una solidarietà, il senso di un progetto che in fondo è comune, la forza di non darsi per vinti. Gli operai sono tutti contrari a questa stramba idea del loro ex “padrone”.
Il giorno della grigliata, l’imprenditore si ritrova al capannone da solo con sua moglie. Ma proprio quando sembra che non arriverà nessun altro, si intravedono le macchine di alcuni operai con famiglia. Tra sguardi perplessi e sorrisi impacciati la grigliata scaccia-crisi può cominciare.
Episodio II – L’idea di abbracciarsi
Stefano, 47 anni, di Ostia, dopo la fallimentare esperienza con il suo risto-pub, ora fa il casalingo non avendo trovato altri lavori. Sua moglie, Elena, guadagna appena i 900 euro al mese. La figlia Giulia è una spensierata ragazza di quattordici anni che, a luglio inoltrato, sogna solo l'inizio di una nuova ed importante esperienza: il liceo.
Ma, come un fulmine a ciel sereno, quando Elena va a scuola della figlia per ritirare il diploma di terza media, la segreteria le comunica che il diploma è sequestrato perché sono indietro col pagamento della mensa scolastica. Cosa fare? Serve un prestito. Peccato che i loro parenti stanno messi peggio di loro. Resta solo la vicina di casa, con cui hanno un rapporto di cordialità. Ma Stefano si rifiuta: è una questione di orgoglio. I rapporti tra Elena e Stefano si fanno sempre più tesi e Giulia, sicura ormai di dover rinunciare agli studi, inizia a lavorare come apprendista in un negozio di parrucchiere. Stefano intanto, per raccimolare i soldi, mette in vendita un po’ del mobilio di casa, ma non arriva alla cifra necessaria. Durante l'ennesima lite tra moglie e marito, Elena lo accusa di aver svenduto la merce e di non essere in grado di sostenere economicamente la famiglia. Lui indispettito se ne va di casa. Elena, rimasta sola, si decide una volta per tutte a bussare alla vicina e chiederle il prestito.
Il giorno dopo Elena e Stefano, finalmente in possesso del diploma della figlia, vanno al negozio dove lavora Giulia e l'accompagnano al liceo per l'iscrizione.
Episodio IV – L’idea di farli ballare
Mariano, tecnico informatico di 54 anni, finito in mobilità dopo 30 anni di lavoro, non sa come passare le giornate, si sente inutile. Cade così in depressione e diventa aggressivo con la moglie Cristina e la figlia Fabiana. La figlia non riesce più a studiare con sua padre dall'altra parte della stanza che guarda a tutte le ore la televisione ad un volume altissimo, spesso mezzo ubriaco. Oltretutto Cristina ha un dolore a un dente che non le permette di mangiare, ma in questo momento non hanno soldi per pagare un dentista. Ma un giorno la figlia trova su internet la Banca del Tempo, un'associazione in cui le persone si scambiano mano d’opera e conoscenze senza passaggi di danaro. Cristina e Fabiana propongono a Mariano di andare lì a dare delle lezioni di computer, così forse riusciranno ad ottenere “un buono” per una visita dentistica. Mariano accetta suo malgrado la proposta e, inaspettatamente, le lezioni hanno un grande successo: i suoi allievi aumentano di lezione in lezione e lui riacquista fiducia in sè. Ed un giorno Luigi, il responsabile della Banca del Tempo, mentre dà a Mariano un bigliettino con un numero di telefono di un dentista, gli chiede di aiutarlo ad organizzare la festa della Banca del Tempo di Milano per tutti i soci. Mariano accetta entusiasta e, nel corso della festa, si riconcilia anche con la sua famiglia invitando la moglie a ballare con lui un lento.