titolo originale:
Basta poco
regia di:
cast:
Andrea Muzzi, Max Galligani, Marco Messeri, Ninni Bruschetta, Paolo Hendel, Daniela Poggi, Daniela Morozzi, Isabella Cecchi, Annalisa Aglioti
sceneggiatura:
fotografia:
montaggio:
scenografia:
costumi:
musica:
produttore:
produzione:
Alba Produzioni, in collaborazione con Agenzia di Promozione Della Toscana, con il sostegno di Toscana Film Commission
distribuzione:
paese:
Italia
anno:
2015
durata:
85'
formato:
DCP - colore
uscito il:
30/04/2015
Sergio, un quarantenne senza un impiego stabile, crede di aver avuto un’idea geniale per tentare il riscatto sociale: aprire un’agenzia che vende felicità. Perché “oggi come oggi la depressione è la malattia più diffusa nel mondo!”. Coinvolge l’amico Fulvio e nasce l’agenzia “Felici & Contenti” con l’obiettivo di esaudire i desideri più disparati delle persone. Dopo un inizio un po’ stentato arrivano i primi clienti e ben presto una folla, sempre più numerosa, si accalca davanti all’agenzia, ognuno con la propria strampalata richiesta. L’agenzia “Felici & Contenti” è come un’agenzia pubblicitaria che dà al pubblico ciò che il pubblico vuole perché per essere felici, a volte, basta davvero poco. Ma qualcosa di inaspettato arriverà a turbare l’attività dei nostri protagonisti in un crescendo di accadimenti ora divertenti ora imprevisti perché, spesso, il raggiungimento della felicità passa da una piccola illusione…
NOTE DI REGIA:
Un paio di anni fa, leggendo un quotidiano, ci saltò all'occhio la notizia dell'avventura
imprenditoriale tentata da due giovani romani: avevano aperto un'agenzia che risolveva i
problemi più personali delle persone. Un marito non ha il coraggio di lasciare la moglie? Ci
pensano loro. Un ragazzo non sa come confidare ai genitori di essere omosessuale?
L'agenzia l'avrebbe fatto al posto suo.
La storiella era riportata come una curiosa idea per sbarcare il lunario, in realtà pensiamo
che rappresenti ben altro: racconta una crisi che non è solo economica, ma è anche di
sicurezza, e di mancanza di certezze . Da qui l'idea di prendere da questa notizia lo spunto
per fare un film. Guardandoci intorno, abbiamo pensato che oltre a problemi personali, ma
comunque molto pratici, l'agenzia poteva concentrare la sua attività su qualcosa di
astratto, ma assolutamente ricercato e prezioso: la felicità.
Oggi come oggi la felicità è un bene raro, più di un metallo prezioso. Non c'è nessuna
retorica, è solo un'osservazione della realtà. L'insoddisfazione, la depressione, sono
sentimenti diffusi. Perché non inventare una storia in cui, per andare incontro a questa
epidemia di tristezza, qualcuno si mette in testa di vendere “momenti” felici?
La felicità è lo stato d'animo positivo di chi ritiene soddisfatti tutti i propri desideri. Molti
sostengono che oggi la soddisfazione di questi desideri passa spesso attraverso qualcosa: il
lavoro, la fama, il benessere, etc. La mancata soddisfazione di questi desideri crea in noi un
senso di pesante insoddisfazione che spesso viene arginato attraverso un'illusione.
Banalmente, basta pensare a quegli anziani che, per aggrapparsi a una gioventù oramai
passata, si sottopongono a trattamenti estetici. Dopo il trattamento la loro età, con tutti gli
acciacchi del caso, non sarà cambiata, ma avranno un volto reso artificialmente più
giovane e questo li farà stare bene, almeno per un po'.
Questo per dire che molte volte per sentirsi felici ci aggrappiamo a qualcosa che sappiamo
in partenza essere fittizio ma che ugualmente ci dà soddisfazione. D'altronde, oggi, la crisi
economica e il generale clima di incertezza, rende più difficile realizzare concretamente i
propri desideri, per questo sempre più spesso l'appagamento della felicità passa attraverso
un'illusione.
Cominciando a lavorare a questo film abbiamo letto diversi libri, osservato la realtà e
abbiamo capito che il desiderio di felicità è innato in ogni essere umano. Epicuro sostiene
che non c'è età per conoscere la felicità; non si è mai né troppo vecchi né troppo giovani.
Anzi è proprio il desiderio di essere felici che ci permette di resistere nelle situazioni di crisi
come quella attuale. Insomma la felicità nella vita di un uomo non è un'optional, né
qualcosa a cui poter rinunciare. Non a caso il concetto di felicità è un valore esplicitamente
sancito in alcune Costituzioni e nella Dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti.
Partendo da questo punto, diventa interessante il paradosso di chi, in assenza di un vero,
spontaneo motivo di felicità, cerca un appagamento artificiale. "La felicità non è che una
bugia per ingannare il dolore!”, scrive Oscar Wilde. Mentire a se stessi, a fin di bene, per
raccontarci una realtà virtuale, renderci felici artificialmente, e recuperare in questo modo
nota di regia
un po' di ottimismo e di fiducia. Forse perché non siamo più in grado di accettare la realtà.
Il problema però, è quando cala il velo e appare la nuda verità, che apre gli occhi.
Tutto questo, rappresentato con lo spirito della commedia, con una comicità che senza
banalizzare un tema così importante, disinnesca ogni rischio retorico ma potenzia
attraverso la satira sociale la portata della storia.