titolo originale:
Anime nere
titolo internazionale:
Black Souls
regia di:
cast:
Marco Leonardi, Peppino Mazzotta, Fabrizio Ferracane, Anna Ferruzzo, Barbora Bobulova, Paola Lavini, Costantino Comito, Giuseppe Fumo, Pasquale Romeo
sceneggiatura:
Francesco Munzi, Fabrizio Ruggirello, Maurizio Braucci, liberamente ispirato all'omonimo romanzo di Gioacchino Criaco
fotografia:
montaggio:
scenografia:
costumi:
musica:
produttore:
produzione:
Cinemaundici, BaBe Films, On My Own, Rai Cinema, con il contributo del Ministero della Cultura, in associazione con Amer, con il contributo di Eurimages
distribuzione:
Palace Films [Australia], Rialto Distribution [Canada], MRTN Media [Croazia], Estinfilm [Estonia], Bellissima Films [Francia], Prokino Filmverleih [Germania], Only Hearts [Giappone], Neo Films [Grecia], Fidalgo [Norvegia], Il Sorpasso [Portogallo], Vertigo Films [Regno Unito], Film Europe [Repubblica Ceca], Mcf Megacom Film [Serbia], Film Europe [Slovacchia], Fivia [Slovenia], Betta Pictures [Spagna], Vitagraph Films [Stati Uniti], Xenix Filmdistribution [Svizzera], Joint Entertainment [Taiwan], Fabula Film [Turchia], Spafax (Airlines) [Tutto il mondo]
vendite estere:
paese:
Italia/Francia
anno:
2014
durata:
103'
formato:
colore
uscito il:
18/09/2014
premi e festival:
Come in un western ambientato ai giorni nostri, dove il richiamo delle leggi del sangue e il sentimento della vendetta hanno la meglio su tutto, prende vita la storia di una famiglia criminale calabrese. Una vicenda che inizia in Olanda, passando per Milano, fino in Calabria, sulle vette dell’Aspromonte, dove tutto ha origine, e fine. Anime Nere è la storia di tre fratelli, figli di pastori, vicini alla ndrangheta, e della loro anima scissa. Luigi, il più giovane, è un trafficante internazionale di droga. Rocco, milanese adottivo, dalle apparenze borghesi, imprenditore grazie ai soldi sporchi del primo. Luciano, il più anziano, che coltiva per sé l’illusione patologica di una Calabria preindustriale, instaurando un malinconico e solitario dialogo con i morti. Leo, suo figlio ventenne, è la generazione perduta, senza identità. Dagli avi ha ereditato solo il rancore e il futuro è un treno che per lui sembra già passato. Per una lite banale compie un atto intimidatorio contro un bar protetto dal clan rivale. In qualsiasi altra terra, sarebbe solo una ragazzata. Non in Calabria, tantomeno in Aspromonte. È la scintilla che fa divampare l’incendio. Per Luciano è di nuovo il dramma che si riaffaccia dopo tanti anni dall’uccisione del padre. In una dimensione sospesa tra l’arcaico e il moderno i personaggi si spingono fino agli archetipi della tragedia.
NOTE DI REGIA:
Ho girato nel paese che la letteratura giudiziaria e giornalistica stigmatizza come uno dei luoghi più mafiosi d'Italia, uno dei centri nevralgici della ‘ndrangheta calabrese: Africo. Quando raccontavo che avrei voluto girare lì, tutti mi dissuadevano dal farlo: troppo difficile la materia, troppo inaccessibile, troppo pericoloso. Era un film impossibile. Ho chiesto allo scrittore di Anime Nere, da cui il film è liberamente tratto, Gioacchino Criaco, di aiutarmi. Sono arrivato in Calabria carico di pregiudizi e paure. Ho scoperto una realtà molto complessa e variegata. Ho visto la diffidenza trasformarsi in curiosità e le case aprirsi a noi. Ho mescolato i miei attori con gli africesi, che hanno recitato, lavorato con la troupe. Senza di loro questo film sarebbe stato più povero.
Africo ha avuto una storia di criminalità molto dura che però può aiutare a comprendere tante cose del nostro paese. Da Africo si può vedere meglio l’Italia.