Take Five (opera seconda)

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Take Five

Take Five

titolo originale:

Take Five

sceneggiatura:

scenografia:

distribuzione:

paese:

Italia

anno:

2013

durata:

100'

formato:

HD - colore

aspect ratio:

2.35:1

uscito il:

02/10/2014

premi e festival:

Gaetano è un rapinatore che ha scontato diversi anni di carcere. Ora fa il ricettatore. Peppe detto ‘O Sciomèn è una leggenda del quartiere, rapinatore a sua volta, appena uscito da Poggioreale dove ha scontato 10 anni. È depresso. Ruocco è un pugile, costretto agli incontri clandestini dopo aver spaccato una sedia in testa ad un arbitro corrotto. Sasà è un fotografo di matrimoni con il vizio delle rapine in banca. Carmine è un semplice operaio del Comune di Napoli, addetto alle fogne, che conosce a menadito. Ha il vizio del gioco. E una mattina si ritrova nel caveau della Banca Partenope a causa di una perdita alla rete fognaria. E gli viene un'idea...
Take Five è la rocambolesca rapina messa in atto da questi cinque uomini che hanno poco o niente in comune. La fragile alleanza che li unisce fino al momento della rapina entra in crisi quando Gaetano, quello che ha riunito la banda, scompare assieme al bottino milionario. Nell'incertezza di quello che è realmente accaduto, e nella speranza che Gaetano ricompaia, i 4 banditi rimasti attendono nella loro tana. Il tempo passa, mettendo a dura prova i loro nervi. Ci sono incomprensioni, nascono e si disfano alleanze. Compare anche una minaccia che non avevano previsto: il boss Jannone vuole la sua parte di un bottino che ancora non hanno in mano... In un lento gioco al massacro, dove ognuno scopre, un po’ alla volta, i segreti dell’altro.

Note di regia
Con Take Five ho provato a raccontare la storia di cinque “irregolari”, tutti con un sogno in comune, quello di arricchirsi. Per una forma di riscatto, per sfuggire ai propri fantasmi, o più semplicemente perché ognuno di loro crede che il denaro sia l’unica cosa per la quale valga la pena vivere. Ma ho voluto raccontare anche cinque solitudini, che solo per pochi giorni si incontrano in nome di un progetto comune. Presentendo tuttavia che la loro non può che essere un’unione fittizia, che duri il tempo di una rapina. Fino all’epilogo clamoroso ma inevitabile: la perdita del denaro per cui hanno lottato e la perdita dell’innocenza....
Girando Take Five ho fatto ricorso, consapevolmente, agli archetipi del film di genere, pur volendo raccontare, a mio modo, una porzione del nostro tempo. Un tempo, una società, dove le persone sono sole, ossessionate, depresse. Dove i soldi, il successo, la fama rappresentano l’unica forma di riscatto da un anonimato altrimenti giudicato insopportabile.