vedi anche
titolo originale:
Index Zero
regia di:
cast:
Simon Merrells, Ana Ularu, Antonia Liskova, Bashar Rahal, Ralitsa Paskaleva, Mya-Lecia Naylor, Velislav Pavlov, Meto Jovanovski, Ivo Tonchev, Plamen Manassiev, Alexandra Lopez
sceneggiatura:
Lorenzo Sportiello, Claudio Corbucci, Francesco Cioce
fotografia:
montaggio:
scenografia:
costumi:
musica:
Lorenzo Sportiello, Alex Campedelli
produttore:
produzione:
Cine Video Corporation, con il contributo del Ministero della Cultura
paese:
Italia
anno:
2014
durata:
84'
formato:
colore
premi e festival:
2035, KURT e EVA vivono oltre la barriera europea. Sono considerati "non sostenibili" in un mondo diventato estremamente cinico dopo la profonda crisi economica globale. EVA è incinta e, per assicurare un futuro migliore al loro bambino, decidono di provare ad entrare in Europa illegalmente. Il loro tentativo fallisce, e sono catturati e separati. KURT, prigioniero in un centro di detenzione temporanea, riesce a scappare e a liberare EVA, causando la ribellione dei ‘non sostenibili’.
NOTE DI REGIA:
Index Zero lo considero un film
di fantascienza umanista. Ho voluto lavorare
a un film di genere con un approccio intimista,
europeo. La messa in scena è realistica, rendendo
la rappresentazione del futuro il più naturalistica
possibile. Anche il notevole impiego di effetti visivi
è invisibile, al servizio della storia. La narrazione è
in una rigorosa soggettiva. Cercando di evitare ogni
didascalia, lo spettatore è accompagnato a scoprire
le regole del mondo in cui si muovono i protagonisti
vivendo gli eventi insieme a loro. Attraverso lo
sguardo di due immigrati, infatti, abbiamo voluto
raccontare i temi più attuali legati al futuro
degli Stati Uniti d’Europa e alla sostenibilità
delle economie e dei popoli. La sostenibilità,
attualmente percepita come valore positivo, nel
film è declinata nelle sue estreme applicazioni e
conseguenze. Usare il genere per metaforizzare
l’attualità, del resto, è la possibilità più intrigante
della fantascienza. Index Zero non vuole essere
una rappresentazione distopica del futuro, ma una
proiezione realistica del nostro presente distopico.