Sono un pirata, sono un signore

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Sono un pirata, sono un signore

Sono un pirata, sono un signore

titolo originale:

Sono un pirata, sono un signore

sceneggiatura:

fotografia:

costumi:

produttore:

Eduardo Senior Tartaglia

produzione:

Mitar Group, con il contributo del Ministero della Cultura, con il sostegno della Regione Lazio

paese:

Italia

anno:

2013

durata:

116'

formato:

colore

uscito il:

18/04/2013

Quattro Italiani, si trovano al largo delle coste africane ognuno per motivi diversi: un Professore Universitario e la sua Assistente, impegnati in un progetto di ricerca della Facoltà di Biologia Marina dell’Università di Milano; un Marittimo napoletano imbarcato su una nave mercantile; una Parrucchiera, anche lei partenopea, assunta per curare personalmente il look di una eccentrica e ricchissima nobildonna in vacanza nella classica crociera di fine anno. Casualmente riuniti su di una stessa barca, vengono improvvisamente sequestrati da un gruppo di Pirati, diventando pertanto ed in maniera imprevista e imprevedibile, i protagonisti di una vicenda di rilevanza internazionale.
Giulio, Mirella, Catello e Stefania si ritrovano così proiettati in un’avventura incredibile. Sospesi nel tempo e nello spazio, divisi tra la paura per la loro sorte e l’incanto dei paesaggi, conosceranno emozioni mai provate che li costringeranno, individualmente ed insieme, a guardare dentro se stessi come mai prima. Un percorso di conoscenza personale e reciproca che li condurrà a cercare, ed infine a trovare, tutte quelle affinità, quelle parentele di idee e di sentimenti che neppure sospettavano di avere.
Nella storia intervengono anche i familiari degli ostaggi, che maldestramente si muovono, tra le mille difficoltà, nella disperata ricerca di risolvere, da par loro, la delicata situazione: in testa Matteo, l’effervescente cognato di Catello, ed il tenerissimo papà di Stefania Don Alfonso; l’ineffabile Dottor Luigi incaricato da una sedicente Organizzazione Non Governativa per le trattative segrete per il rilascio.
Il rapimento; il rapporto tra sequestratori e ostaggi; le rocambolesche fughe attraverso le impenetrabili e fittissime boscaglie; i rifugi nelle grotte; il sorprendente colpo di scena sono il giusto tributo al genere “ action movie”, in una commedia che ambisce ad essere paradossale, ma non grottesca. E che, pur nella soluzione di un commosso lieto fine, cerca di non essere mai né “consolatoria” né “accomodante”.