Il rosa nudo (opera prima)

clicca sulle immagini per scaricare le foto in alta risoluzione

Il rosa nudo

Il rosa nudo

titolo originale:

Il rosa nudo

titolo internazionale:

Naked Rose

regia di:

cast:

Cesare Saliu, Sergio Anrò, Gianluca Sotgiu, Assunta Pittaluga, Gianni Dettori, Carlo Porru, Massimo Aresu, Italo Medda, Gianni Loi, Francesco Ottonello, Mauro Ferrari, Lorena Piccapietra, Massimo Aresu

sceneggiatura:

fotografia:

montaggio:

scenografia:

musica:

Irma Toudjian, Les Sticks Fluò, Emanuel Hovanisjian, Quartetto Alborada

paese:

Italia

anno:

2013

durata:

70'

formato:

colore & b/n

uscito il:

14/06/2013

premi e festival:

Il Rosa Nudo è un lavoro di cinematografia sperimentale ispirato alla Vita di Pierre Seel ed alla autobiografia scritta in collaborazione (ma sarebbe meglio dire “sotto suggerimento e guida”) di Jean Le Bitoux, che a sua volta è stato uno dei più importanti attivisti per i diritti GLBT in Francia e in Europa. Nato e cresciuto in Alsazia in una famiglia molto cattolica, nel 1939, a 16 anni, Seel venne derubato dell'orologio in un parco noto come luogo d'incontro omosessuale. Quando denunciò il fatto al commissariato, il suo nome fu schedato a sua insaputa nell'elenco degli omosessuali tenuto dal commissariato. Con l'invasione tedesca della Francia, aderì alla Resistenza contro il nazismo.
Qualche mese dopo l'invasione tedesca, nel 1940, a 17 anni, Seel fu convocato (assieme ad altri omosessuali) dalla Gestapo, che aveva messo le mani sugli schedari del commissariato. Fu arrestato, interrogato e torturato per due settimane.
Il 13 maggio 1941 fu deportato dai tedeschi e internato nel campo di concentramento di Schirmeck, a 30 chilometri da Strasburgo, dove subì violenze e torture a causa del suo orientamento sessuale. Seel e Le Bitoux sono entrambi morti (il secondo giusto un paio di anni fa) e pertanto questa storia è destinata a scomparire nel nulla, impressa solamente sulle 121 pagine del libro.
L'opera letteraria non è mai stata tradotta in Italiano. Il film si presenta come una sintesi visiva/evocativa di un periodo che, volutamente, non abbiamo ricreato ma solo accennato e sintetizzato in pochissimi simboli. La storia è ambientata in location quasi tutte interne, questo per dare il massimo del risalto alla drammaticità della narrazione.