titolo originale:
VolaVola
titolo internazionale:
Fly Me
regia di:
cast:
Bibbe Hansen, Blued Food, Fau Ferdinad, Lizsolo Mathilde, Honey Fairweather, Stella Costello, Aimee Weber, Sugar Seville, Frank Koolhaas, Evo Szuyuan, Finally Outlander, Toko Loon, Cristina Pavone
sceneggiatura:
montaggio:
Simone Bellonio
scenografia:
Stella Costello
costumi:
Honey Fairweather
effetti visivi:
Brigit Lichtenegger
produttore:
Isabella Arnaud, Arnaldo Guido
produzione:
Mork & Berry, Musicaitaliana.com, Katell Production, Cinesicilia
paese:
Italia
anno:
2009
durata:
90'
formato:
colore
genere:
animazione
premi e festival:
VolaVola è una storia corale che cerca di raccontare varie sfaccettature della contemporaneità mettendo a confronto stili di vita, sentimenti e visioni del mondo di tre diverse generazioni.
Nel corso del racconto le vicende dei personaggi principali, all’inizio apparentemente slegate, si intrecciano e si scopre che appartengono tutti ad una stessa famiglia.
Le tre storie principali sono, quella di Ugo e Francesca quella di Annalisa e Carlo e quella di Matteo e Sofia.
Ugo e Francesca sono cresciuti in un mondo ormai lontano, in cui i media non avevo un ruolo centrale nella formazione delle coscienze e nella definizione dei bisogni, vivono il presente spaesati, pervasi da un profondo senso di nostalgia e alla ricerca di un nuovo equilibro e una nuova armonia che però forse sono persi per sempre.
Annalisa e Carlo sono cresciuti nella società spettacolo e hanno la necessità di esserne parte, di essere per sempre belli e famosi come nelle soap. Annalisa è una giornalista di successo ma non più giovane, non riesce ad accettare l’idea del tempo che passa e che inevitabilmente lascia segni sul suo corpo, Carlo ha qualche anno in meno, ma non è ancora affermato, hanno bisogno uno dell’altro, ma incomprensioni, egoismi e smania di successo provocano una miscela esplosiva che trascina la loro storia in una spirale di crescente follia.
Matteo e Sofia stanno crescendo adesso, nell’era di internet, si sentono distanti dai modelli che li hanno preceduti, anche se sono ancora presenti, esprimono le proprie identità con strumenti nuovi, il loro è futuro pieno di speranze, ma anche di incertezze perché è difficile ordinare i propri sogni senza schemi e punti di riferimento, forse però è proprio questa fragilità, questa rinuncia, volontaria anche se inconsapevole, ad una struttura rigida nella quale incasellarsi che costituisce il principale momento di discontinuità col passato e che in definitiva li salverà.