titolo originale:
La guerra dei cafoni
titolo internazionale:
The War of the Yokels
regia di:
cast:
Ernesto Mahieux, Claudio Santamaria, Fabrizio Saccomanno, Fabrizio Pugliese, Letizia Cartolaro, Donato Paterno, Pasquale Patruno, Piero Dionisio, Kevin Magrì, Angelo Cucinelli, Pierluigi Elia, Pierpaolo Donno, Alksander Di Tano, Gateano Fiore, Pasquale Lepore, Leonardo Morello, Stefano Pellegrini, Nicolò Grassi, Domenico Lacriola, Marco Dell’Aglio, Mariano Barnabà, Francesco De Taro, Angelo Corelli, Luigi Indiveri, Davide Giarletti, Alice Azzariti, Angelo Pignatelli, Iole Romano, Danilo Palmisano, Franco Ferrante
sceneggiatura:
Davide Barletti, Lorenzo Conte, Carlo D'Amicis, Giulio Calvani, Barbara Alberti, dall’omonimo romanzo di Carlo D'Amicis
fotografia:
montaggio:
scenografia:
Egle Calò
costumi:
musica:
David Aaron Logan
produttore:
produzione:
Minimum Fax Media, La Luna, Rai Cinema, con il contributo del Ministero della Cultura, con il sostegno di Apulia Film Commission
distribuzione:
vendite estere:
paese:
Italia
anno:
2016
durata:
100'
formato:
colore
uscito il:
27/04/2017
premi e festival:
Una commedia e un affresco sociale, un romanzo di formazione e una favola: tutto questo è La guerra dei cafoni, storia di adolescenti ambientata in un Sud Italia incontaminato e metafisico a metà degli anni Settanta.
A Torrematta, territorio selvaggio e sconfinato in cui non vi è traccia di adulti, ogni estate si combatte una lotta tra bande: da una parte i figli dei ricchi, i signori, e dall’altra i figli della terra, i cafoni.
A capo dei rispettivi schieramenti si fronteggiano il fascinoso Francisco Marinho e il torvo Scaleno. Si combattono dalla culla, trascinando nel conflitto di classe i propri “soldati”.
Ma quell’anno Scaleno decide di ribellarsi all’atavica supremazia dei signori: prima spingendosi fino alla loro fortezza, poi chiamando al suo fianco Cugginu, un sinistro alleato che trasformerà la guerra da scontro fine a se stesso a terreno di conquista. Sotto l’influenza di Cugginu, incarnazione della moderna omologazione sociale, i cafoni non combatteranno più per ribadire e difendere la propria diversità, ma per diventare il più possibile simili ai loro nemici.
I simboli del potere di Francisco Marinho (il motorino, il flipper, la fidanzatina) verranno presi di mira, diventando gli strumenti di un’epocale trasformazione. Così come epocale è il cambiamento rappresentato dall’irruzione dell’altro sesso nella vita di questi giovani guerrieri: soprattutto Francisco Marinho rischia di esserne travolto, perché – proprio lui, il capo dei signori – s’innamora di Mela, l’unica cafona in grado di vedere all’orizzonte un mondo diverso da Torrematta.
Mentre nascono alla vita adulta, alle spalle di Francisco Marinho, di Mela, e di tutti gli altri giovani protagonisti di questa storia, muore un’epoca. E con essa l’ultima occasione per combattere una guerra fatta sì di violenza, ma anche di epica e di poesia.
NOTE DI REGIA:
La guerra dei cafoni non è solo uno scontro tra bande di ragazzini, ma la radicalizzazione del
concetto di bene contro male, di bianco contro nero, di dentro contro fuori. Da una parte c’è l’odio
di classe, l’istinto a sopraffare, la violenza, dall’altra la leggerezza stralunata e poetica
dell’adolescenza. Tragedia e commedia, metafora e realismo, prosa e poesia: un’oscillazione
continua che non ci ha mai abbandonato durante tutta la lavorazione del film.