titolo originale:
Ci vorrebbe un miracolo
regia di:
sceneggiatura:
fotografia:
montaggio:
scenografia:
Michele De Palo
costumi:
musica:
produttore:
produzione:
Fake Factory, con il contributo del Ministero della Cultura, Kofler, con il sostegno di Apulia Film Commission
distribuzione:
paese:
Italia
anno:
2014
durata:
74'
formato:
HD - colore
premi e festival:
Elena
Di
Cioccio,
ex
Iena
e
conduttrice
da
copertina,
è
in
Puglia
per
registrare
una
nuova
trasmissione
televisiva
dedicata
alla
natura.
Siamo
dalle
parti
di
Giovinazzo,
cittadina
che
ha
dato
i
natali
a
suo
padre
(Franz
Di
Cioccio,
batterista
della
PFM)
e
dove,
da
bambina,
ha
trascorso
intere
estati
con
una
famiglia
di
cui
ha
perso
il
ricordo.
Ma
i
ricordi
ci
scovano
nei
modi
più
impensati,
nel
caso
di
Elena
si
tratta
addirittura
di
un
funerale.
Suo
padre,
costretto
a
Milano,
la
obbliga
a
partecipare
al
funerale
del
vecchio
zio
Pio
ed
Elena
si
trova
catapultata
così
in
una
realtà
sconosciuta
e
coloratissima.
A
cominciare
dal
cugino
Gianluca,
un
assurdo
filmaker
che
ha
il
sogno
di
entrare
in
tv.
Gianluca
ha
fatto
di
sua
cugina
un
idolo,
una
di
cui
seguire
le
tracce
e,
ritrovandosela
accanto,
fa
di
tutto
per
coinvolgerla
nel
suo
progetto:
un’inchiesta
sui
mali
che
avvelenano
il
Mediterraneo.
Elena,
è
il
caso
di
dirlo,
è
un
pesce
fuor
d’acqua
in
quella
realtà,
ma
poco
a
poco
si
lascia
convincere
dalle
buone
intenzioni
del
cugino
e
si
decide
a
indirizzarlo
verso
una
pista
concreta.
Eppure,
nessuna
delle
tracce
che
seguono
riesce
a
spiegare
perché
il
pesce
sia
letteralmente
scomparso
dai
mari
della
costa
pugliese
E
il
mistero
s’infittisce.
Un
giorno,
i
pescherecci
che
rientrano
al
porto,
riversano
sulle
banchine
quintali
di
materiali
di
merchandising
religioso.
Si
tratta
di
un
miracolo,
o,
addirittura,
di
un
perverso
effetto
dell’inquinamento?
A
questo
punto
le
strade
di
Elena
e
Gianluca
si
dividono:
lui
vorrebbe
la
priorità
su
quella
notizia,
lei,
professionista,
è
costretta
a
soffiargliela.
Ma
intanto
la
pesca
miracolosa
continua
e
il
porto
di
Giovinazzo
viene
invaso
dai
giornalisti.
E
mentre
tutti
cercano
una
spiegazione
razionale,
i
più
razionali
di
tutti
sono
i
pescatori,
che
decidono
di
mettersi
a
vendere
quella
nuova
merce.
Il
porto
si
trasforma
così
in
meta
di
pellegrinaggio,
ma
quando
la
verità
viene
a
galla...