Tutta colpa di Freud

Francesco Taramelli (Marco Giallini) è un analista alle prese con tre casi disperati: una libraia (Vittoria Puccini) che si innamora di un ladro di libri; una gay (Anna Foglietta) che decide di diventare etero; e una diciottenne (Laura Adriani) che perde la testa per un cinquantenne. Ma il vero caso disperato sarà quello del povero analista, se calcolate che le tre pazienti sono le sue tre adorate figlie.

NOTE DI REGIA:
Volevo dar vita ad una commedia sentimentale al femminile. Ho pensato così a tre storie di ragazze dal punto di osservazione privilegiato di un genitore, in questo caso di un padre divorziato che fa lo psicanalista. Non si tratta però di un film sulla psicanalisi, né sulla terapia di coppia: TUTTA COLPA DI FREUD è un film sulle differenze in amore e sulla difficoltà di accettarle.
Ho parlato a lungo con uno psicanalista di coppia per confrontarmi sulla credibilità di quello che succedeva nello studio del medico e per giustificare gli atteggiamenti deontologicamente scorretti, ma in realtà il lavoro più importante è stato quello con l’Associazione Italiana Sordi che ci ha aiutato lungo tutto l’arco del film e ci ha spiegato sia in fase di preparazione che sul set la psicologia, le debolezze e le fragilità di un non udente.
Oggi da noi si punta quasi esclusivamente sui film comici, la commedia latita, i festival ci credono poco e anche i critici conservano ancora molti pregiudizi. Spesso pensando di farmi un complimento mi dicono che il tuo film sembra una commedia americana. E io invece vorrei che mi dicessero che sembra una commedia italiana, un genere nobilissimo che spero torni a essere fondamentale. La commedia deve avere la capacità di affrontare con leggerezza ma senza superficialità alcune realtà per farle arrivare dritte al cuore dello spettatore. Penso che questa sia una commedia che ha un suo respiro, una commedia generosa, piena di attori, storie, location e situazioni curiose e interessanti. Una commedia romantica, divertente ma al tempo stesso molto emozionante: l’emozione scaturisce dall’archetipo dell’amore impossibile che quando trionfa, lo fa superando tanti ostacoli.