titolo originale:
Noi e la Giulia
titolo internazionale:
The Legendary Giulia and Other Miracles
regia di:
cast:
sceneggiatura:
Edoardo Leo, Marco Bonini, dal romanzo "Giulia 1300 e altri miracoli" di Fabio Bartolomei
fotografia:
montaggio:
scenografia:
costumi:
musica:
produttore:
distribuzione:
vendite estere:
paese:
Italia
anno:
2014
durata:
115'
formato:
colore
uscito il:
19/02/2015
premi e festival:
Diego (Luca Argentero), Fausto (Edoardo Leo) e Claudio (Stefano Fresi) sono tre quarantenni insoddisfatti e in fuga dalla città e dalle proprie vite, che da perfetti sconosciuti si ritrovano uniti nell'impresa di aprire un agriturismo. A loro si unirà Sergio (Claudio Amendola), un cinquantenne invasato e fuori tempo massimo, ed Elisa (Anna Foglietta), una giovane donna incinta decisamente fuori di testa. Ad ostacolare il loro sogno arriverà Vito (Carlo Buccirosso), un curioso camorrista venuto a chiedere il pizzo alla guida di una vecchia Giulia 1300. Questa minaccia li costringerà a ribellarsi ad un sopruso in maniera rocambolesca e lo faranno dando vita a un'avventura imprevista, sconclusionata e tragicomica, a una resistenza disperata... quella che tutti noi vorremmo fare… se ne avessimo il coraggio.
NOTE DI REGIA:
Noi e la Giulia è il mio terzo film da regista e avevo voglia di raccontare una
storia con un tema sociale sensibile, volevo affrontare un argomento
“importante”. L’occasione è venuta traendo la sceneggiatura dal formidabile
libro di Fabio Bartolomei Giulia 1300 e altri miracoli.
Quattro falliti che nemmeno si conoscono tra loro e una curiosa ragazza in
fuga dalla città decidono di avventurarsi in un’impresa straordinaria, quella
che tutti noi ad un certo punto della nostra vita sogniamo di fare. Decidono di
mettersi in società e restaurare una vecchia masseria per trasformarla in un
agriturismo. Ma nel loro sogno non hanno fatto i conti con ciò che succede in
quella terra. Un camorrista arriva a spiegare loro come funzionano le cose da
quelle parti e… a chiedere il pizzo. La loro inaspettata e sorprendente
reazione darà il via ad una rocambolesca avventura che cambierà per sempre
le loro vite.
Noi e la Giulia potrebbe sembrare, all’inizio, un classico film su una grande
storia di amicizia, ed in parte lo è. Ma è il tipo di “sopruso” contro il quale
combattono che porta la storia oltre la commedia. La grande avventura di
questi cinque sconfitti è riuscire a fare qualcosa di “bello”, come
quell’agriturismo, in un posto brutto, deprimente, pericoloso, da cui tutti
scappano. Una bellezza che, in qualche modo, cambierà il destino di tutti…
anche degli stessi camorristi.
La grande sfida è stata, per me, quella di raccontare temi così seri con la lente
della commedia. Riuscire a divertire, senza togliere gravità a quella che è
forse la maggior piaga sociale di questo tempo. Una storia dei nostri giorni.
Una storia di resistenza civile. E inoltre, tema non secondario, raccontare un
passaggio generazionale dei quaranta-cinquantenni nel nostro paese.
“Siamo la generazione del Piano B. Lavorare in questo paese fa così schifo che
quando allo schifo per il lavoro si aggiunge quello per la città cominci ad
elaborare il tuo piano B. A 20 anni era il chiringuito sulla spiaggia. A 40,
quasi sempre, si tratta di un agriturismo”. Sono le parole di Diego, il
protagonista del film.
E questo è ciò che pensa ogni quarantenne in crisi con la propria vita. L’idea
di andare via dalla città, per una vita più sana, con più tempo a disposizione
per se stessi… Cosa succede, però, se fra te e il tuo piccolo sogno di una vita
più sana e più serena si frappone un altro sfigato che però di mestiere fa il
camorrista?
Succede che cinque ‘falliti’ si mettono a lottare come possono per loro ma
anche per tutti noi. Lotta, sogni, amicizia, amore, ideali vivi, ideali persi,
fallimenti, colpi di genio e soprattutto altri miracoli… che non posso svelare
adesso.