I talk otherwise (opera prima)

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I talk otherwise

I talk otherwise

titolo originale:

I talk otherwise

cast:

Franz Gottwald, Franz Dolt, Hansjorg Heinzmann, Roberto Veronese, Jacob Schmid, Heinz Schmid, Walter Landshuter, Willi, Elke, Annemarie Schmöller, Reiner Klemm, Helga Spatz, Ansari Dyayad, Alexander Straus, Paod Proft Jaroslav, Jesef Elsik, Alexander Kacz, Mazyn Alramaht, Zoltàn Rezsnyàk, Branko Bozic, Dragoljub Zamurovic, Dobrivoje Nesovic, David T. Alexandru

sceneggiatura:

fotografia:

musica:

Marco Biscarini, Daniele Furlati, Alessandro Cipriani, Jan Maio

produzione:

InClouds, Maxman coop

distribuzione:

paese:

Italia

anno:

2015

durata:

117'

formato:

colore

premi e festival:

  • Visioni Italiane 2015

I Talk Otherwise è un film che percorre l’Europa lungo lo sguardo del Danubio, da Ovest a Est, dal Capitalismo al Comunismo, dalla Foresta Nera al Mar Nero, scorrendo tra le mescolanze, le fratture e le contraddizioni delle terre che il grande fiume attraversa. Come un road movie si muove dalle sorgenti in Germania, passando per Austria, Slovacchia, Ungheria, Croazia, Serbia, Bulgaria, Romania - fino a sfociare nel Mar Nero a confine con l'Ucraina.
Il singolare e multiforme punto di vista del Danubio, con lo sguardo distintivo del suo carattere, diviene un’inconfondibile guida elusiva, trascinandoci e abbagliandoci tra le sembianze e le meraviglie di quei luoghi. Nonostante le acute differenze di volti, lingue e contesti porta a conciliare identitaà e visioni apparentemente distanti.
Il fiume raggiunge e poi abbandona tutti i personaggi che si riflettono con le loro sensibilità nel suo specchio universalmente caratterizzante. Flora, fauna e architettura giocano un ruolo essenziale, assumendo un forte valore simbolico. Lo stesso susseguirsi delle stagioni - estate, autunno, inverno, ciascuna con i suoi svariati orizzonti cromatici - è emblema allegorico del tragitto compiuto tra le spire ideali dell’uomo moderno. Si riescono così a scrutare, tra nostalgie e simbologie, le metamorfosi che hanno catalizzato il passaggio dalle ideologie egemoniche del Novecento a un presente ricco di insegne e tecnologie.
Scandagliando le tracce della tradizione nella loro riservatezza, laddove si contrappongono alla tracotante modernità, il fiume scorre verso il suo futuro e ci accompagna alla scoperta del nostro passato. Il Mar Nero si rivela un ritorno all’origine, un “meta-finale” in un viaggio a ritroso che riporta a galla un nebbioso e primordiale deserto d’acqua dove sgorgano gli orizzonti dell’uomo contemporaneo.