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titolo originale:
Glaucocamaleo
regia di:
cast:
Kary Mullis, Michele Di Stefano, Alessandro Riceci
sceneggiatura:
Luca Trevisani, Chiara Laudani, Angelo Teardo, Alfio Ferrara
fotografia:
Vassili Spiropoulos
montaggio:
Luca Trevisani, Angelo Teardo
produzione:
9.99 Films, Withstandfilm, Spazio, Museo Marino Marin, con la partecipazione di Toscana Film Commission
paese:
Italia
anno:
2013
durata:
75'
formato:
colore
status:
Pronto (23/10/2013)
premi e festival:
Identity is a cloud. Let’s write down the book of water.
Dai tempi dei greci e dei latini, la statuaria serviva per esorcizzare la natura effimera delle cose, cioè la morte stessa.
GLAUCOCAMALEO è un film che, all’opposto, celebra la mutevolezza, e l’erosione dei confini tra le cose.
GLAUCOCAMALEO è una piattaforma progettuale. E’ un film che a sua volta genererà differenti declinazioni di uno stesso tema, è il punto di partenza, il presupposto, per dare sviluppo ad una ricerca incentrata sui passaggi di stato, sulla propensione al cambiamento, sulla commistione e la reciproca amplificazione tra i più diversi linguaggi progettuali, il cinema e l’arte contemporanea.
GLAUCOCAMALEO è un documentario di fantascienza. Parlando del futuro, ne racconta le forme embrionali riscontrabili nel presente. Il futuro è tra noi e il film lo descrive intersecando diverse fonti e diversi linguaggi.
L’acqua, e nello specifico uno dei suoi tre stati, quello ghiacciato, è al centro del film.
L’acqua ci mostra come stanno le cose, che niente è stabile, che il flusso del tempo e il logorio degli eventi ci forza ad aprirci al mondo.
L’acqua non è mai singolare, è plurale.
È una serie infinita di forme, relazioni e contenuti.
La voce narrante del film è quella di Kary Mullis, il più controverso tra gli scienziati contemporanei: premio Nobel per la chimica nel 1993, surfista senza tregua, ha più volte sostenuto che le sue scoperte sono state agevolate da un ampio uso di LSD, ha espresso grande scetticismo riguardo all’esistenza del riscaldamento globale così come ha affermato di essere stato rapito da esseri alieni.
La sua figura è stata di fondamentale ispirazione e consequenziale ai significati generati dal film stesso: l’immagine di uno scienziato da sempre in grado di assecondare la propria curiosità e le proprie ossesioni, un prometeo contemporaneo che mette in discussione gerarchie, valori e convenzioni comuni.
GLAUCOCAMALEO è il frutto di due anni di lavoro che hanno portato l’artista e la sua troupe a sondare e indagare differenti luoghi tra Italia, Europa e Stati Uniti. Dalla Casa Saldarini, simbolo dell’architettura radicale ed organica inserita nella maremma toscana, al ghiacciaio più grande d’Europa presso il passo del Furca (CH), Skagen in Danimarca, dove Mare del Nord e Mar Baltico si incontrano, sino alle spiagge di Newport Beach, residenza di Kary Mullis.