"Le beau danger" è un esperimento cinematografico tra ritratto documentario e il testo letterario. Intrecciato con le immagini in movimento e diviso in 170 schermate di testo in bianco e nero, leggiamo il lavoro dell'autore rumeno Norman Manea. È il tentativo di far interrogare vicenda e rispondere a vicenda immagini e testi.
Partendo dall'osservazione del presente dell'autore, che è anche il nostro presente, il conflitto intestino del nostro tempo diventa visibile, un conflitto in cui le informazioni diventano avversarie dell'esperienza e quindi anche della memoria stessa.