titolo originale:
Les Chaises de Dieu
titolo internazionale:
God's Chairs
regia di:
cast:
Jérôme Walter Gueguen, Enrico Masi, Filippo Balestra, Simone Olla
sceneggiatura:
Jérôme Walter Gueguen, Simone Olla
fotografia:
Giuliana Fantoni, Alberto Gemmi, Xiang Liu, Adrien Latapie, Julia Mingo, Mathieu Vié
montaggio:
musica:
Pierre Mourles, Zende Music
produttore:
produzione:
Caucaso Factory, Isolavision, Les Films du Lemming, Malicuvata
paese:
Italia/Francia/Cina
anno:
2014
durata:
88'
formato:
colore
premi e festival:
Fare un film che faccia ridere, riflettere, incazzare.
Fare un film, va bene. Ma su cosa?
Iniziamo dalle sedie, oggetti banali e neutrali del nostro quotidiano: le troviamo dappertutto, di ogni forma e colore, e hanno come unico scopo quello di sostenerci. Sono ovunque, le sedie, ma non le vediamo più.
Come possono, quindi, ispirare un film?
Jérôme, un giovane regista, ne è convinto: da un oggetto dal quale nessuno si aspetta niente nascerà per forza qualcosa di sorprendente.
Di fronte a lui, Enrico, un produttore scettico e sfuggente. Le Sedie? Non se ne parla! Non è un soggetto, non è neanche l’inizio di un’idea… Il progetto non è né accattivante né economicamente praticabile.
A forza di perseverare, e dopo la visita a una vecchia fabbrica di arredi scolastici sull’orlo della bancarotta, il regista riesce a convincere il produttore a sostenere la sua idea di film. L’elaborazione della sceneggia- tura sarà affidata a un terzo personaggio, Simone, scrittore indebitato e disilluso che accetta senza particolare entusiasmo la proposta del produttore italiano.
A poco a poco, le riprese del film e la finzione stessa si mescolano fino a confondersi. Tra sogno e realtà i personaggi interpretano i propri ruoli mistificandoli, coprono le loro tracce sovrapponendole l’una all’altra.
La trama li segue nelle loro avventure, dall’Italia alla Cina passando per Parigi. Una volta appassionati, un’altra impegnati o indecisi, irritanti o accattivanti, saranno comunque imprigionati dalle necessità materiali dell’industria cinematografica.
NOTE DI REGIA:
Per tre anni «sto facendo un film sulle sedie» è stata la frase che, pronunciata con spiazzante solennità, ha alimentato una mia personale sfida: fare un film. Utilizzare la sedia come falso soggetto che funzioni da pretesto per parlare di un altro soggetto: il film stesso. Quindi, parlare delle sedie e dell’industria delle sedie per parlare del cinema e dell’industria del cinema. Le Sedie di Dio è nato direttamente dal suo confronto con la realtà esterna in una dialettica che, se assecondata, può essere fonte di energia e spunti sorprendenti. Pur seguendo un canovaccio preciso, abbiamo continuato a muoverci, a trasformare i personaggi e a cambiare il luogo di una sequenza all\\\'ultimo momento, affinché ciascuna ripresa conservasse la freschezza del gioco e dei rapporti umani.