titolo originale:
Il buco
regia di:
cast:
Paolo Cossi, Jacopo Elia, Denise Trombin, Nicola Lanza
sceneggiatura:
fotografia:
montaggio:
scenografia:
costumi:
produttore:
produzione:
Doppio Nodo Double Bind, Société Parisienne de Production, Essential Filmproduktion, Rai Cinema, Arte, con il contributo del Ministero della Cultura, con il sostegno di Eurimages, CNC, Artè/ZDF, Regione Lazio, Medienboard Berlin Brandenburg, Cinereach, Fondazione Calabria Film Commission
distribuzione:
Lucky Red [Italia], Demiurg [Albania], Film Kino Text [Austria], Imagine Film Distribution [Belgio], Demiurg [Bosnia-Erzegovina], Zeta Films [Brasile], Green Narae [Corea del Sud], Demiurg [Croazia], Ost for Paradis [Danimarca], Must Kasi (Black Hand) [Estonia], Les Films du Losange [Francia], Film Kino Text [Germania], Xenix Filmdistribution [Germania], Cinobo [Grecia], Falcon Pictures [Indonesia], New Wave Films [Irlanda], A-One Films [Lettonia], A-One Films [Lituania], Demiurg [Macedonia del Nord], Cineteca Nacional [Messico], Demiurg [Montenegro], Imagine Film Distributie [Olanda], New Horizons [Polonia], Risi Film [Portogallo], Il Sorpasso [Portogallo], New Wave Films [Regno Unito], Aerofilms [Repubblica Ceca], Independenta Film [Romania], Garage [Russia], Demiurg [Serbia], Anticipate Pictures [Singapore], Aerofilms [Slovacchia], Demiurg [Slovenia], La Aventura Audiovisual [Spagna], Grasshopper Film [Stati Uniti], Hooray Films [Taiwan], Filmarti [Turchia], Arthouse Traffic [Ucraina], Cinefil [Ungheria]
vendite estere:
paese:
Italia/Francia/Germania
anno:
2021
durata:
93'
formato:
colore
uscito il:
23/09/2021
premi e festival:
Durante il boom economico degli anni '60, l'edificio più alto d'Europa viene costruito nel prospero nord Italia. All’altra estremità del paese nell'agosto del 1961 un gruppo di giovani speleologi visita l’altopiano calabrese e il suo incontaminato entroterra immergendosi nel sottosuolo di un Meridione che tutti stanno abbandonando. Scoprono così coi suoi 700 metri di profondità una delle grotte più profonde del mondo, l’Abisso del Bifurto dell’altopiano del Pollino, sotto lo sguardo di un vecchio pastore, unico testimone del territorio incontaminato.
NOTE DI REGIA:
Per usare un termine cinematografico, potremmo dire che le grotte costituiscono un fuori campo assoluto, anche perché la notte eterna che regna al loro interno sembrerebbe quanto di più ostile alla macchina da presa. Eppure, chi ama il cinema sa bene che il fuori campo, l’invisibile, rappresentano la sua “sostanza” più profonda. Mi colpisce la coincidenza che Speleologia, Cinema e Psicoanalisi abbiano il loro battesimo nella stessa data, il 1895...