titolo originale:
Progetto Hebi
regia di:
cast:
Alessandro G. Capuzzi, Emanuele Dainotti, Mayu Cho, Mari Kawamura, Sarah Lumsden, Jamie Cook, Adam Shaw, Will Ward, Toyoaki Mishima
sceneggiatura:
fotografia:
montaggio:
produttore:
produzione:
Sette Secondi Circa, Yokohama Theatre Group, con il sostegno di Collateral
paese:
Italia/Giappone
anno:
2014
durata:
56'
formato:
HD - colore
premi e festival:
29 dicembre 2012. Il mondo non è finito e Ale e Lele sono a Tokyo per produrre il loro nuovo film. Si lasciano il giorno dell’arrivo e si ricongiungeranno all’aeroporto prima della partenza. Ogni sera una mail
racconterà la giornata dei due filmaker, gli incontri, i sentimenti, i luoghi. Non potranno rispondere a queste mail, non potranno chiamarsi, non potranno incontrarsi.
Performance, cinema di finzione, documentario. Progetto Hebi è il racconto di due filmaker italiani che partono per Tokyo e compiono due viaggi distinti con lo stesso scopo. Produrre un film, guardarsi dentro e mettersi alla prova.
NOTE DI REGIA:
Progetto Hebi nasce da una piccola domanda. Una riflessione sulle persone che occupano un ruolo da
“comparsa” nelle nostre vite. Ci siamo chiesti quale fosse la storia di cui è protagonista il vecchio seduto
accanto a noi sul treno, quella della barista dove facciamo colazione, quella del ragazzino che ci scrocca
le sigarette sotto al nostro studio e via dicendo. Abbiamo scelto Tokyo per la sua mole mastodontica, per
l’impressionante quantità di abitanti e per la capacità quasi unica che questa città ha di farti sentire solo
nella piazza più affollata al mondo. Tokyo perché non riconoscendo le linee, le forme, i colori e gli odori il
nostro cervello fosse libero dagli stereotipi e pronto ad accogliere gli stimoli. Tokyo per vedere coi nostri
occhi una città dopo lo Tsunami e il disastro di Fukushima.
L’intento di registrare le vite di più persone possibili, nel loro quotidiano, è stata la spinta che ha fatto
nascere questo film. Il vero e proprio processo di scrittura è avvenuto in fase di montaggio, dove abbiamo
messo in discussione le nostre immagini, la realtà che avevamo rubato agli Eddoko. Durante la
post-produzione ci siamo accorti che la storia di questo viaggio doveva essere raccontata dalle nostre
voci; che Ale e Lele non parlano il “doppiaggese”, sbagliano, inciampano, urlano e si imbarazzano. Che
Ale e Lele siamo noi.
Progetto Hebi è un film su Tokyo, un film sui suoi abitanti; un film su Hebi, il nostro film.
Il confine tra Hebi e Progetto Hebi è molto sottile, a tratti impalpabile. È la storia di due ragazzi italiani in
viaggio, due giovani registi alle prese con il loro nuovo film. Progetto Hebi è un film di finzione. Progetto
Hebi è un film documentario. Progetto Hebi è una performance. Progetto Hebi è stata la scusa per spiare
dentro centinaia di sconosciuti un pezzo della nostra vita.